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(ansa)

Roma “è un organismo delicato, che necessita di cura umile e assidua e di coraggio creativo per mantenersi ordinato e vivibile, perché tanto splendore non si degradi, ma al cumulo delle glorie passate si possa aggiungere il contributo delle nuove generazioni, il loro specifico genio, le loro iniziative, i loro buoni progetti”. Così il Papa nel suo discorso all’Amministrazione capitolina. “Questa peculiare identità storica, culturale e istituzionale di Roma postula che l’Amministrazione capitolina sia posta in grado di governare questa complessa realtà con strumenti normativi appropriati e una congrua dotazione di risorse“, ha aggiunto il pontefice.

Formulo perciò i migliori auspici affinché tutti si sentano pienamente coinvolti per raggiungere questo obiettivo, per confermare con la chiarezza delle idee e la forza della testimonianza quotidiana le migliori tradizioni di Roma e la sua missione, e perché questo favorisca una rinascita morale e spirituale della Città“, ha concluso il Papa.

 

Dopo un breve incontro e un colloquio con i familiari di Virginia Raggi, papa Francesco e la sindaca sono entrati nello studio di quest’ultima e si sono affacciati dal balcone che dà sui Fori Romani. I due, sempre dialogando molto cordialmente, si sono poi riuniti nello studio per un colloquio privato.

Roma è una città aperta, città del multilateralismo e del multiculturalismo“, ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi. “L’attenzione verso i più deboli significa anche avere riguardo per i più giovani che erediteranno ciò che noi seminiamo oggi. Roma accoglie il suo appello: il progresso economico e sociale avviene anche attraverso il rispetto dell’ambiente. La città si onora di avere un rapporto speciale e unico con Papa Francesco“.

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