Presentazione del libro “Quando il fumo si dirada” di Federico Raponi

Venerdi 17 giugno 2022 alle ore 18.30 presso la sede della sezione ANPI

Trullo-Magliana “Franco Bartolini” in Via del Trullo 239, si

svolgerà la presentazione del libro “Quando il fumo si dirada.

Momenti di una vita tra politica, arte e cultura partigiane” di

Federico Raponi, AG Tofani 2020 con introduzione di Vincenzo Miliucci e

contributi di Tano D’Amico e Ottavia Monicelli .

Più di trent’anni, tutti d’un fiato. Dalla Pantera ai centri

sociali.

Dal Chiapas al Kurdistan. Dal processo Priebke al Teatro Valle

Occupato. Soprattutto, Radio Onda Rossa e la passione per Cinema e

Teatro.

Ne parleremo con l’autore Federico Raponi e con la pubblicista Ilaria Capanna

FEDERICO RAPONI

Dal 1995 a Radio Onda Rossa come ideatore, regista e conduttore di

trasmissioni settimanali in diretta su memoria storica (‘Voci della

Resistenza’), musica (‘Fedro’), cinema (‘Visionari’, poi

divenuta ‘Tutta Scena Cinema’), spettacolo (‘RadioTeatro’, poi

divenuta ‘Tutta Scena Teatro’), favole per bambini lette da attori e

attrici (‘Sto ‘na Favola’), colonne sonore cinematografiche

(‘Tracce di Cinema’). Ha pubblicato diversi articoli su quotidiani

nazionali (Liberazione, Terra, l’Opinione), riviste e siti web (Nuova

Ecologia, FilmUP, LiminaTeatri). Co-sceneggiatore e co-regista del

cortometraggio ‘homo homini loop’ (2007). Vincitore del XVII°

premio nazionale ‘Domenico Meccoli – ScriverediCinema’, come miglior

giornalista radiofonico per la trasmissione ‘Visionari’ (Assisi,

22/11/2008). Vincitore del premio capitolino ‘Microfono d’Oro’,

categoria Cultura, per la trasmissione Tutta Scena Cinema (Roma,

08/06/2018). Dal 2008 presentatore e giurato al Clorofilla Film Festival

all’interno di FestAmbiente. Nel 2020 pubblica il suo libro

autobiografico “Quando il fumo si dirada”.

  “Quando il fumo si dirada” è un’autobiografia e soprattutto una

testimonianza di Federico Raponi. Un mosaico di ricordi a volte

evanescenti a volte molto concreti che va a costruire il percorso

culturale e politico di una generazione, quella romana della Pantera,

dei centri sociali, delle lotte studentesche fino al più contemporaneo

Teatro Valle Occupato.

La copertina stessa è un racconto intenso e appassionato. Nel ritratto

del grande Tano D’Amico, il fotografo delle proteste, delle

occupazioni, della lotta per la casa, vediamo questa volta un ragazzo

che tiene fiero in mano l’asta di una bandiera rossa. Sono gli anni

Novanta, indossa una giacca di jeans e un sorriso sornione sotto i

capelli arruffati. È Federico. Lo stesso Tano, nella didascalia della

foto scrive così: “I giovani che in televisione vengono mostrati

correre e sgomitare, affermano di amare cose che non servono a niente.

Come l’amicizia per esempio. Cominciano a Palermo, città che non

consente a nessuno di chiamarsi neutrale. Si schierano contro il

potere”. È proprio così che Federico, detto Fedingo è fermo assieme

ad altri studenti sulle rotaie del treno Pendolino a Termini. Attraversa

così proteste e cambiamenti sociali ed economici di questo martoriato

ma anche carnefice Paese. Federico elegge il suo posto di resistenza: la

libreria a Monteverde, la cultura ovunque. Con passione sceglie e

promuove film, spettacoli, libri, musica, aggrappato alla convinzione

sperimentata che la bellezza sia la via alla liberazione. ( Vittoria

Iacovella 2021.10.23)

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