Grande Moschea di Roma e Chiesa di Scientology uniti per un’ecologia integrale

Sabato 12 novembre, 30 Ministri Volontari di Scientology insieme al gruppo dei volontari della Grande Moschea hanno pulito e ripristinato per la seconda volta il tratto pedonale che dalla fermata Campi Sportivi va fino a quella di Monte Antenne.

          I due gruppi hanno tagliato rami che ostacolavano il passaggio su un tratto di marciapiede lungo circa un chilometro, raccolto foglie, erbacce, carta e plastica fino a riempire più di 40 sacchi grandi per rifiuti. Lungo il percorso sono stati trovati anche pezzi di carrozzeria di auto, un’affettatrice e una stampante. L’AMA provvederà a eliminare quanto raccolto.

          L’iniziativa è nata dall’amicizia tra la Grande Moschea di Roma e la Chiesa di Scientology e dalla volontà di entrambe le comunità di migliorare l’ambiente in prospettiva di una migliore fruibilità da parte dei cittadini.

          La dott.ssa Francesca Del Bello, presidente del Municipio II di Roma, ha voluto presenziare all’iniziativa per ringraziare i volontari e incoraggiarli a continuare.

          Il dott. Nader Akkad, imam della Grande Moschea, e il dott. Abdellah Redouane, segretario generale dell’Istituto Islamico Culturale d’Italia, hanno validato l’iniziativa interreligiosa che sarà seguita da altre, sempre in collaborazione con le autorità municipali

          Entrambe le confessioni riconoscono l’importanza dell’ambiente come elemento fondamentale della vita umana, animale e vegetale.

          Il Corano insegna che se l’Uomo ha il diritto di godere della Terra e delle sue risorse, in quanto doni di Dio, deve altresì imparare a rispettarli pensando non solo al proprio bene ma anche a quello delle generazioni future.

          Un concetto simile si trova nelle opere di L. Ron Hubbard, fondatore della religione di Scientology che spiega come l’ambiente sia per l’Uomo ciò che il corpo è per lo spirito e che la salvezza è ottenibile grazie dal raggiungimento del suo senso di fratellanza con l’universo.

          L’Uomo deve guardare ai bisogni materiali e al progresso tecnologico imparando a non separarli dalla propria crescita spirituale e dai valori etici, solo così potrà prendersi veramente cura della sua casa: la Terra.

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