Centocelle, il dramma di un quartiere che non si dà pace: “Perchè quel ragazzo si è ucciso?”

La morte del dodicenne, che si è lanciato dal quarto piano del palazzo dove viveva a Piazza dei Mirti, continua a segnare gli abitanti del quartiere. La Preside della scuola conferma: “Non aveva preso nessun brutto voto”

A quattro giorni di distanza dalla morte del dodicenne caduto dal quarto piano della sua abitazione a Centocelle, il quartiere romano continua a chiedersi i motivi di una morte inspiegabile e dolorosa. All’indomani della tragedia, erano in pochi a credere al suicidio. Le tante persone che la nostra redazione ha incontrato di fronte alla casa della vittima, erano sicure che il giovane non avesse nessun motivo valido per togliersi la vita.

La panchina vicino l’abitazione del dodicenne, diventata un piccolo altarino – Roma.Cityrumors.it

Questo tipo di convinzione è rimasta tale, ma nonostante non sembrano esserci motivazioni valide che possano aver spinto al suicidio il ragazzo, la procura sembra non avere dubbi. Al momento l’ipotesi di reato  formulata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal pm Francesco Gualtieri, è istigazione al suicidio. Ma senza nessun indagato. Gli investigatori della compagnia Casilino attenderanno l’sito degli interrogatori per cercare di eliminare tutti i dubbi. L’intenzione è stabilire se alla base della tragedia ci sia qualche segreto. Saranno decisivi i racconti degli amici e la lettura delle chat presenti sul telefonino del ragazzo e dei suoi amici.

Ieri nel frattempo è stata eseguita l’autopsia sul corpo del dodicenne. Nel frattempo i Carabinieri hanno bloccato il rischio divulgazione di un video choc girato in modo casuale da una ragazza, che stava riprendendo una scena con il suo cellulare nella zona dove si è consumata la tragedia, proprio in quei secondi. Su quel video c’erano gli ultimi secondi di vita del ragazzo. Parlando con la ragazza e altri coetanei, i militari hanno accertato che il video
venisse cancellato e gli stessi giovani appartenenti alla comitiva si sono resi conto della delicatezza della situazione e hanno distrutto il filmato.

La panchina diventata un altarino

La panchina di fronte alla casa del dodicenne, diventata un piccolo altarino – Roma.Cityrumors.it

Da giorni la panchina che si trova di fronte alla fermata della metro C, Mirti e davanti alla casa dove il giovane abitava, è diventata una sorta di altarino per gli abitanti del quartiere, che arrivano copiosi a portare fiore, peluche, poesie e pensieri. “Non abbiamo parole – dice un uomo – conoscevamo benissimo lui e la famiglia. Io ancora non credo che si sia suicidato. Non ce n’era motivo”. Il preside dell’istituto che il ragazzo frequentava, smentisce l’ipotesi si un brutto voto preso recentemente. “Era uno studente modello: bravo, sereno, sempre pronto a proporsi per offrire supporto agli altri alunni – dichiara così F. T., preside dell’istituto comprensivo che il 12enne frequentava ai microfoni del Corriere della Sera –. Era benvoluto da tutti. Aveva alle spalle una famiglia ottima. Siamo sconvolti. Non c’è stato nessun brutto voto – continua il preside – e nessuna lite con altri ragazzi”.

“Perchè si sarebbe tolto la vita?”

Il quarto piano dell’abitazione da dove è caduto il giovane, si trova di fronte alla fermata della metro C Mirti – Roma.Cityrumors.it (1)

Cosa ha spinto quindi il ragazzo a togliersi la vita? “Aveva una famiglia seria alle spalledichiara una donna che vive a pochi passi da Piazza dei Mirti la mamma lavora nella Farmacia sotto casa insieme al fratello. Conoscevamo bene lei e il marito. Non può essersi ucciso, io continuo a non crederci”. Qualcuno continua a pensare ad una tragedia, ad una fatalità, incolpando la struttura del quarto piano (dove abitava il dodicenne con la famiglia), che prevede un terrazzo formato da quattro archi, uno dei quali (quello da cui presumibilmente la vittima sia caduta) senza protezione. Ma i racconti di alcuni presenti, parlano chiaro. “E’ volato giù con le braccia aperte, come un angelo”, ha detto un residente che ha visto la scena. “Non me lo dimenticherò mai. Provo a pensare ad altro, ma come chiudo gli occhi rivedo quelle immagini orribili”. 

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