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Andreoni dal Policlinico Tor Vergata: “Sit-in delle Sardine inconcepibile, il contagio corre”

Il professor Massimo Andreoni è primario di Malattie infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico di Simit (Società italiana di malattie infettive).

Dopo aver visto le immagini della protesta delle Sardine sotto la sede del Pd, per di più arrivati da Bologna, in zona rossa, ha reagito negativamente.
Queste le parole dell’intervista rilasciata a Il Messaggero.

“Siamo nella fase più delicata dell’epidemia, consentire manifestazioni, in questi giorni, è profondamente sbagliato. Ci aspettano i due mesi più difficili, tutti dobbiamo essere molto prudenti. Non rispettare le regole, proprio nelle settimane decisive dell’epidemia, è un errore gravissimo”.

“Sia chiaro, non c’entra la politica. Dico lo stesso per quanto riguarda i gruppi di persone che vediamo a volte nelle strade e nelle piazze. Le regole sulla limitazione degli spostamenti e sul distanziamento devono essere fatte rispettare. Deve essere chiaro a tutti che questo è un momento delicatissimo dell’epidemia. C’è una ripresa violenta del contagio, legata soprattutto ai giovani, a causa delle caratteristiche delle varianti. Fare finta di nulla è sbagliato.
Anche a Roma vediamo che l’età media dei ricoverati è sempre più bassa. A inizio epidemia erano soprattutto over 80, ora abbiamo a che fare, anche nelle terapie intensive, in maggioranza con 50-60enni”.

“Lo stiamo vedendo in tutto il mondo: se lasciamo il virus libero di circolare, si moltiplicano le possibilità che vadano a prodursi e a diffondersi delle varianti di Sars-CoV-2. Spesso, come succede con quella inglese, questo comporta una maggiore trasmissibilità. Ma non solo: non c’è la certezza che le varianti, almeno alcune di esse, non vanifichino la risposta anticorpale o non superino i vaccini. È estremamente preoccupante. Per questo dico che tutte le immagini che abbiamo visto, dai sit in di persone arrivate da un’altra regione agli assembramenti in generale, sono assolutamente da bandire.
Non possiamo sbagliare proprio ora, siamo vicini a un traguardo, ma non è scontato che lo raggiungeremo. Se rafforziamo le misure di contenimento e limitiamo la circolazione del virus, non solo ridurremo il numero dei decessi per Covid, ma avremo il tempo per vaccinare molte persone e arrivare all’estate con una situazione epidemiologica migliore, che ci consentirà maggiore libertà. Se invece lasciamo spazio alla circolazione del virus, alla diffusione delle varianti, allora vanificheremo tutti gli sforzi fatti”.