I municipi della capitale governati dal centrosinistra non approvano il piano ‘scuole sicure’ del Viminale di Matteo Salvini. O almeno in parte. Non solo il III, ma anche il I e l’VIII non forniranno l’elenco degli istituti scolastici dove installare i sistemi di videosorveglianza e incrementare i controlli antispaccio attraverso la presenza degli agenti della polizia locale.
Videosorveglianza e controlli antispaccio da parte della polizia locale sono i principali obiettivi oggetto della direttiva approvata il 26 agosto scorso dal ministero dell’Interno. Il documento non esclude però l’impiego dei fondi per “corsi di educazione e di sensibilizzazione degli studenti”, “improcrastinabili interventi di messa in sicurezza delle scuole” e “di riqualificazione delle aree limitrofe agli istituti scolastici”. Tuttavia i municipi III, I e VIII non sono d’accordo con tale linea ritenendo che sia più giusto stanziare i fondi, 727 mila euro, destinati alla Capitale, per avviare negli istituti dei corsi di sensibilizzazione sull’uso delle sostanze, o per interventi di riqualificazione delle aree dove si rileva maggiore disagio e in percorsi educativi, informativi e formativi di contrasto alle dipendenze. Il documento è stato girato dalle Prefetture ai Comuni che dovranno inviare le proprie richieste, corredate dal progetto, entro il prossimo 20 settembre.