Dal sottosuolo riemerge la Porticus Minucia: incredibile ritrovamento in via delle Botteghe oscure

Durante gli scavi di ampliamento di un hotel di lusso, dal sottosuolo è riemerso un reperto archeologico che fa capire ancora meglio la Roma antica

Roma resta un mistero affascinante per studiosi e archeologi perchè non smette di stupire e, ogni volta che per caso riaffiora alla luce del sole un reperto di oltre duemila anni, l’emozione è sempre molto grande. Questa volta, nel cuore della città Eterna, dove c’era Campo Marzio, in un’area che va da Largo Argentina a Piazza Venezia, sotto palazzo Lares Permarini, in via delle Botteghe Oscure 46, luogo anche tristemente noto alle cronache in epoca molto più recente, un ritrovamento archeologico, dall’inestimabile valore culturale e storico, potrebbe aiutare a capire meglio la topografia della città nel periodo che va dal I secolo avanti Cristo al I secolo dopo Cristo.

Scavo della Porticus Minucia – Romacityrumors.it – Foto Soprintendenza speciale Roma

 

La Porticus Minucia per molti secoli è stata uno dei luoghi più significativi per la plebe romana. Fu eretta da Marco Minucio Rufo in seguito al suo trionfo nel 106 a.C. sugli Scordisci, una confederazione di popolazioni balcaniche. Fino al III secolo d.C., la Porticus ha svolto un ruolo centrale nelle distribuzioni gratuite di grano alla popolazione della città, le cosiddette frumentationes. Questa grande struttura quadrangolare era un quadriportico che ospitava al suo interno templi e fontane. Come molte altre costruzioni romane, nel corso del tempo subì rimaneggiamenti e ampliamenti.

La storia che riemerge dal sottosuolo

Roma non smette di stupire e bastano dei lavori di ristrutturazione di un palazzo, che diventerà presto un albergo a cinque stelle di una nota catena alberghiera, per far riaffiorare dal sottosuolo un tesoro costruito oltre duemila anni fa. Si tratta di una parte della famigerata Porticus Minucia, il grandioso quadriportico costruito in epoca repubblicana, che abbracciava l’area del Campo Marzio e racchiudeva i quattro templi dell’area sacra di Largo Argentina. “Roma non finisce mai di meravigliarci e regalare sempre nuovi elementi di conoscenza agli studiosi che potranno poi approfondire questo ritrovamento”. ha detto Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma proprio durante la presentazione dell’importante ritrovamento. Tutte le strutture sono state ritrovate grazie alla stretta collaborazione tra Finint Investments, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint, e la Soprintendenza Speciale di Roma, durante una ristrutturazione dell’edificio per la realizzazione di un hotel cinque stelle della linea Radisson Collection.

Duemila anni di storia

Il ritrovamento risale ad alcuni anni fa, era l’estate del 2020, ma soltanto oggi è stato mostrato al pubblico dopo aver messo in sicurezza l’area e riportato i resti antichi all’antico splendore. Una scoperta sensazionale perché, per la prima volta, si possono ammirare i muri della Porticus Minucia e le decorazioni marmoree che li impreziosivano. Possenti blocchi di tufo uniti da grappe e rivestiti, almeno nella parte inferiore, con lastre di marmo. Un ritrovamento che finalmente fa collocare perfettamente la struttura nella pianta della Roma antica. Con la regia della Soprintendente Speciale di Roma, l’opera ha trovato una precisa collocazione in un’ area riservata nel sottosuolo della nuova struttura che verrà aperta al pubblico e il sito sarà visitabile da tutti, non solo dagli ospiti dell’albergo, ovviamente con appuntamento e in maniera contingentata.

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