Soccorritore del 118 muore d’infarto durante un intervento per salvare un uomo

La tragedia è avvenuta a Monterotondo, alle porte di Roma, la vittima aveva 59 anni ed era l’autista dell’ambulanza chiamata per soccorrere un uomo che aveva avuto un malore

Un eroe silenzioso. Una di quelle persone che arrivano a sirene spiegate per salvare una vita umana. Quando un malore improvviso fa scattare l’allarme e ci consiglia di chiamare il 118 quell’ambulanza che arriva, con il personale paramedico, il più delle volte è l’ultima speranza tra la vita e la morte. Ma questa volta il destino è stato beffardo proprio con uno di quegli angeli che ha visto stroncata la propria esistenza nello stesso istante che stava per provare a salvarne un’altra.

Il personale del 118 – Romacityrumpors.it –

 

Si chiamava Roberto Campigotto l’operatore di 57 anni del’Ares 118, morto per un infarto mentre soccorreva un uomo con un arresto cardiaco in corso. Proprio durante le operazioni di rianimazione si è sentito a sua volta male, venendo soccorso dai colleghi. Era di Sacrofano e un cambio turno lo aveva portato a operare nella giornata di ieri nella zona di Monterotondo.

Un destino davvero beffardo

Sono l’ultimo baluardo della paura, l’ultima speranza che riponiamo quando un malore improvviso sembra non lasciare più alternative. E quella chiamata che rimbalza dalla centrale alla prima ambulanza di turno è l’ultima via tra la vita e la morte. Vediamo gli operatori del 118 all’opera tutti i giorni, magari distrattamente perchè quella sirena lacerante non l’abbiamo cercata noi, non la stiamo aspettando per un nostro caro, ma riconosciamo sicuramente l’opera meritoria di queste persone che a qualsiasi ora del giorno e della notte volano a salvare vite umane. Ieri purtroppo il destino per uno di questi angeli silenziosi ha riservato il più atroce e beffardo dei finali, morire d’infarto proprio mentre stai cercando di salvare la vita di un’altra persona che a sua volta aveva avuto un arresto cardiaco. Si chiamava Roberto Campigotto e aveva 57 anni e lascia due figli e una moglie, l’operatore dell’Ares 118 è morto d’infarto mentre soccorreva un paziente.

Un tragico e beffardo destino – Romacityrumors.it –

Una vera tragedia

Era di turno ieri pomeriggio quando arriva una delle tante chiamate con una richiesta di intervento, questa volta da Monterotondo. E’ lui a guidare veloce l’ambulanza nel traffico, per non perdere neanche quel minuto che potrebbe risultare fatale e giunti sul posto i suoi colleghi iniziano le manovre di rianimazione del paziente. Ed è proprio in quel momento che Roberto accusa il malore, acuto e terribile, e chiede aiuto, perchè questa volta l’infarto ha scelto proprio lui. Arrivano subito altre due ambulanze e anche il medico rianimatore dell’elisoccorso, ma la corsa disperata in ospedale e tutti gli sforzi disperati dei colleghi per ritrovare un battito di chi con lui ha condiviso centinaia di giornate di lavoro risultano vani e muore appena entrato all’ospedale. “Questa tragedia deve ricordare a ogni cittadino del Lazio quanta dedizione e quanto sacrificio gli operatori sanitari di Ares 118 mettono quotidianamente nel proprio lavoro, che è quello di salvare la vita degli altri. Un lavoro pieno di difficoltà che a volte non è compreso fino in fondo e che molto spesso viene dato per scontato, ma che è un patrimonio comune della collettività. Alla famiglia ed agli amici di Roberto vanno le nostre più sentite condoglianze”, questo il messaggio struggente pubblicato sulla pagina di Salute Lazio con il cordoglio dell’intera Regione.

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