Derby, infuria ancora la polemica: dalla bandiera di Mancini ai cori razzisti e alla felpa di Stefan Radu

Non accennano a placarsi i risvolti polemici del post derby di sabato sera vinto dalla Roma di Daniele De Rossi sulla Lazio di Igor Tudor

Le scorie di una stracittadina di Roma, come sanno bene le due tifoserie, si prolungano almeno fino al derby successivo: chi ha vinto può continuare a festeggiare anche durante la prossima estate, chi ha perso attende solo la pubblicazione del calendario della prossima annata di Serie A per annotare la gara d’andata e preparare la rivincita. Ma mai come questa volta però infuria la polemica dopo alcuni gesti poco ortodossi da una parte e dall’altra e che potrebbero avere anche delle pesanti ripercussioni dopo le decisioni del giudice sportivo.

Mancini e la bandiera incriminata – Romacityrumors.it –

 

Il terzo derby dell’anno tra Roma e Lazio va in archivio con la vittoria dei giallorossi per 1-0 grazie a un colpo di testa del difensore centrale Mancini sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Una vittoria fondamentale per la squadra di De Rossi che può così continuare a sognare una rincorsa a un posto Champions League che sembrava soltanto utopistica dopo l’esonero del tecnico portoghese Mourinho. Per la nuova Lazio di Tudor invece si profila un finale di stagione davvero malinconico in una stagione davvero deludente.

Polemiche da derby

Il derby di Roma è tra i più sentiti del mondo, una rivalità che va oltre la posizione in classifica, una sfida che dura 365 giorni all’anno e che trova il suo culmine nelle due sfide che solitamente ogni anno propone il calendario. Una sfida così sentita, però, qualche volta porta ad avere un comportamento, da parte di tutti i protagonisti, che può anche andare oltre sia in campo sia sugli spalti. E anche questa volta la storia è stata rispettata anche sotto questo punto di vista. La polemica sulla bandiera biancoceleste con un enorme topo nero sventolata da Gianluca Mancini, autore proprio del gol vittoria, al fischio finale dell’arbitro Guida, sotto la curva dei tifosi giallorossi, continua a infuriare sui social e per le vie della città, un comportamento però, quello tenuto dal difensore giallorosso, che gli potrebbe costare molto caro. Il procuratore Giuseppe Chinè ha infatti aperto un fascicolo contro il difensore della Roma (ma anche della Nazionale) per la possibile contestazione dell’articolo 4 del Codice di Giustizia sportiva, quello che obbliga i tesserati al rispetto di “lealtà, correttezza e probità”. Mancini avrebbe tenuto per la Procura un comportamento scorretto e antisportivo ai danni di un’altra società calcistica. Il difensore ora rischia una multa, così come la Roma, per responsabilità oggettiva, ma da regolamento non è da escludere la squalifica fino a 4 giornate. Alcuni illustri precedenti portano a pensare che la vicenda potrebbe chiudersi con un patteggiamento.

Il particolare della felpa incriminata – Romacityrumors.it –

 

Cori razzisti

Mentre negli ultimi minuti della partita gli animi in campo si riscaldavano sempre di più, anche sugli spalti il nervosismo, l’ansia e la paura di vincere o di perdere prendevano il sopravvento. Dopo alcuni recenti episodi, proprio in questo weekend calcistico si sono sentiti ancora una volta cori discriminatori dalla curva Nord della Lazio, la FIGC ha deciso di aumentare i controlli degli ispettori federali nel segno della tolleranza zero alla discriminazione. Gli ispettori li avrebbero registrati in almeno tre occasioni, verso Lukaku e Abraham. Sarà il Giudice sportivo ora a provvedere alla possibile sanzione che, considerando la diffida del settore biancoceleste, potrebbe portare a una chiusura. I tifosi della Lazio erano già stati accusati di recente dalla Juventus di insulti discriminatori verso McKennie nell’ultima gara di Coppa Italia. Inoltre al centro della bufera mediatica ci sarebbe finito anche l’ex giocatore della Lazio, il rumeno Stefan Radu, recordman di presenze con la maglia con l’aquila sul petto. Radu, che da quando ha appeso gli scarpini al chiodo non perde una partita della sua ex squadra, questa volta è stato immortalato in qualche foto, che ha fatto immediatamente il giro del web, nel settore riservato ai tifosi laziali, indossando una felpa con una scritta che ha fatto gridare all’indignazione. Specificamente, due S nella grafia tipica del nazismo, anteposte alla scritta Lazio, erano ben visibili sul maglione nero indossato dall’ex giocatore mentre seguiva la partita dalla curva Nord. C’è chi addirittura è arrivato a invocare un daspo per l’ex capitano biancoceleste.

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