Plastica nel Tevere, la trappola per i rifiuti raddoppia: test sull’Aniene

La barriera anti plastica testata sul Tevere rimarrà tutto l’anno e sarà installata anche nel fiume Aniene. L’obiettivo è intercettare i rifiuti che vengono da est prima che si riversino nel corso d’acqua di Roma.

La Regione ha deciso di prorogare la sperimentazione iniziata ad ottobre 2019, che in quattro mesi ha recuperato quasi 2000 chili di rifiuti galleggianti.
È stata trovata plastica di ogni genere, compresi caschi di motorini e per la bicicletta, scarpe, sdraio da mare, ingombranti, pile e palloni. La barriera sul Tevere è poco prima della foce e coinvolge la riva destra (che si trova nel Comune di Fiumicino) e la riva sinistra (che invece è nel territorio del Comune di Roma).

Il costo dell’operazione è di 225 mila euro.
Cristiana Avenali, responsabile dell’ufficio dei Contratti di fiume della Regione Lazio, spiega:
“I risultati che abbiamo raggiunto sono stati molto rilevanti; contiamo di far ripartire la barriera tra fine aprile e metà maggio. Questa volta, però, rilanciamo e ne metteremo una anche sull’Aniene, alla confluenza con il Tevere, perché vogliamo capire quanti rifiuti arrivano da lì. È l’Aniene il killer del Tevere”.

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