Cori, striscioni, gol e la paura nel finale: la prima di De Rossi ai raggi X

La prima è andata per Daniele De Rossi. Una vittoria sofferta con il Verona di Barone, inaugura il percorso di DDR sulla panchina giallorossa

Tre punti, qualche fischio, tanta passione e altrettante idee… Questa in poche partite la prima partita da allenatore di Daniele De Rossi.

Daniele De Rossi (screen Instagram) – Romacityrumors.it

L’ex capitano giallorosso aveva chiesto di ricevere un trattamento da allenatore e non da bandiera o leggenda… Dopo questa gara, siamo certi che i tifosi e la società potranno guardare alla figura di DDR come a quella di un allenatore di calcio. La rivoluzione immediata nel modulo sembra gridare a gran voce: “Il mio calcio non è quello di Mourinho”.

Le differenze sul piano tattico

Cambiare modulo dopo una manciata di allenamenti, sembrerebbe una mossa al limite del presuntuoso, ma una volta osservati i primi 45 minuti della sfida con il Verona, a prescindere dai due gol segnati dai giallorossi, appare evidente l’arricchimento della fase offensiva: sovrapposizioni, centrocampisti sempre invitati a premiare gli inserimenti di Dybala, El Shaarawy e persino dei terzini, fraseggio nello stretto e linea difensiva alta… Insomma, il calcio contemporaneo, tanto avversato dallo Special One, sembra aver donato linfa vitale ai calciatori giallorossi, i quali, certamente galvanizzati da una nuova avventura, hanno tessuto trame di gioco sorprendenti.

Buona la prima per De Rossi
Roma-Verona (Foto LaPresse) Roma.cityrumors.it

Non saranno novanta minuti con la terz’ultima in classifica a definire il destino di questa Roma, ma i concetti digeriti in pochi giorni dagli interpreti giallorossi, assicurano divertimento ai tifosi presenti all’Olimpico. Preoccupano, ma ormai sembrano esser divenute consuetudine, le uscite premature di Paulo Dybala e Spinazzola, ma l’allenatore giallorosso sembra sminuirle come due leggeri affaticamenti muscolari.

I fischi e gli striscioni per DDR e Mou

A fine partita, dopo un secondo tempo sofferto, in cui le finezze tecnico-tattiche mostrate nella prima frazione di gioco sono state disinnescate da un Verona in crescita, De Rossi si è recato sotto la Curva Sud, chiedendo ai propri calciatori di fare altrettanto. Inizialmente, alcune frange della tifoseria si sono esibite in qualche fischio di contestazione (l’esonero di Mourinho continua a bruciare), ma bastano pochi istanti per lasciare spazio all’amore incondizionato che lega la tifoseria al suo ex capitano. Nel corso dei novanta minuti, inoltre, si sono alternati svariati striscioni, gli uni per ringraziare Mourinho, gli altri per accogliere De Rossi.

Le parole di De Rossi

Al termine del match, De Rossi giunge ai microfoni di Dan, per svolgere la sua prima intervista post partita da allenatore della Roma: “È stato piacevole: l’affetto lo vivo quotidianamente e non mi manca mai. Ora, però ho anche un lavoro da svolgere: c’era anche tensione, ho concialiato emozione e tensione. Ho ringraziato i tifosi a fine partita. L’abbraccio sotto la sud? Uno dei momenti che rimarranno nell’album dei ricordi. Questa avventura me la devo godere e devo lavorare per dare il 100%. Sono andato a salutare perchè era giusto così”.

Pesante contestazione dei tifosi
L’esordio di Daniele De Rossi (Foto LaPresse) Roma.cityrumors.it

L’ex numero 16 giallorosso prosegue, entrando nel merito del match e commentando i fischi ricevuti sotto la curva: “Il primo tempo mi è piaciuto molto. Il Verona è una squadra molto fisica. Già da prima della partita Dybala sentiva qualcosa ma non è nulla di grave: si sente un po’ indolenzito. Lo stesso per Spinazzola. Se avessimo giocato meglio il secondo tempo sarebbe stato meglio per tutti: solo così possiamo trasformare i fischi in applaussi. Nonostante ciò, abbiamo lottato e speso tanto: ci abbiamo tenuto molto a vincere questa partita”. DDR conclude, ribadendo le priorità del palleggio giallorosso e investendo il proprio capitano di una responsabilità non secondaria: “Penso che sia importante avere il dominio e la gestione della palla. Dobbiamo lavorare sulla velocità, andare piano con il possesso palla è controproducente. Pellegrini è uno dei talenti migliori che abbiamo in Italia: deve trovare continuità. Ricopre il mio stesso ruolo che avevo da calciatore: noi romani veniamo messi di fronte alle responsabilità. Pellegrini è un vero leader per questa squadra”.

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