Spento incendio a Malagrotta: ora è caos raccolta rifiuti

Dopo l’incendio divampato nella discarica di Malagrotta, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha vietato di svolgere attività sportive all’aperto in un raggio di sei chilometri. 

Ma non solo: con un’ordinanza ha vietato anche la raccolta e il consumo di prodotti alimentari di origine vegetale e il pascolo e il razzolamento degli animali da cortile. Il primo cittadino della Capitale ha anche raccomandato di tenere le finestre chiuse se nell’aria i cittadini dovessero sentire cattivi odori o vedere fumi persistenti.

Incendio Malagrotta
Incendio Malagrotta roma.cityrumors.it (Ansa Foto)

In Campidoglio ha invitato a contattare il Numero Unico Emergenze 112 o la Sala Operativa h24 della Protezione Civile al numero verde 800854854 o allo 0667109200. “Nella zona interessata sono possibili, a scopo precauzionale, interruzioni di luce, gas e acqua – si legge nell’ordinanza – Potrebbe essere stato attivato il monitoraggio dell’aria da parte di Arpa Lazio”. 

Intanto il Comune di Roma è al lavoro per contenere l’emergenza dopo che le fiamme divampate nell’impianto di trattamento dei rifiuti di Malagrotta sono state spente. Le operazioni di spegnimento sono proseguite per tutta la notte di ieri, con i vigili del fuoco giunti anche da Campania, Abruzzo, Umbria, Molise, Puglia e Toscana.

L’inchiesta della Procura

Le forze dell’ordine invieranno una prima informativa alla Procura, poi verrà aperto un fascicolo di inchiesta per far luce sulle cause dell’incendio. Nel frattempo l’Arpa ha installato i campionatori necessari per il campionamento dell’aria.

In base alle ultime misurazioni dell’Arpa, i dati delle polveri sottili sono nella norma. Si attendono i dati dei rilievi effettuati dai due campionatori installati a ridosso dell’incendio.

Le cause dell’incendio

Dalle prime ipotesi è emerso che il rogo ha “interessato il capannone di stoccaggio di circa 14mila mq, denominato tmb1 e che ha ha visto l’intervento di tutte le Istituzioni e gli enti preposti alla gestione di questo tipo di eventi, con i Vigili del Fuoco schierati in prima linea”. Lo ha spiegato il prefetto di Roma Lamberto Giannini.

Sarebbe andato a fuoco “il secondo impianto in ordine di importanza per il trattamento dei rifiuti di Roma, presso il quale Ama conferisce ogni giorno circa 650 tonnellate di rifiuti, per un totale di 200mila t/anno”, come ha spiegato l’assessore romana ai Rifiuti Sabrina Alfonsi.

La raccolta dei rifiuti

Malagrotta
Malagrotta (Ansa Foto) – roma.cityrumors.it

Da qui, il pericolo di disservizi nella raccolta dei rifiuti, specie in questi giorni di festa per il Natale. L’assessora Alfonsi insieme con il dg Ama Alessandro Filippi dovranno trovare un sostituto al secondo impianto più importante di Roma.

Il termovalorizzatore

Dopo l’incendio di Malagrotta, il sindaco di Roma è tornato a parlare del termovalorizzatore di Santa Palomba. “Questo ennesimo, gravissimo episodio, rafforza ancora di più la nostra determinazione a dotare finalmente Roma di impianti moderni, efficienti e sostenibili per il trattamento dei rifiuti, a partire dal termovalorizzatore”. Non sono ancora certe le cause dell’incendio, ma secondo il primo cittadino potrebbero essere collegate al fatto che lo stabilimento di Malagrotta abbia fatto il suo tempo.

Le ecomafie

E c’è chi dà la colpa alle ecomafie. Sono i grillini Daniele Diaco e Lorenzo Di Russo, rispettivamente vicepresidente della Commissione ambiente e il capogruppo del M5S nel XII Municipio. Entrambi hanno parlato di un “vero e proprio attentato ecologico a Roma e al suo territorio. Roma si conferma città allo sbando, preda dell’inquinamento ambientale e delle ecomafie che qui fanno il bello e il cattivo tempo, con le Istituzioni che la governano totalmente incapaci di reagire: mentre queste mani criminali agiscono e depredano la città, nel frattempo c’è ancora chi crede che l’inceneritore sia la panacea dei mali passati, presenti e futuri”. 

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