Polveriera Lazio, sembra di essere tornati indietro nel tempo: tutti contro tutti

La stagione calcistica sta per volgere al termine, siamo al rush finale in tutte le manifestazioni, ma la società biancoceleste sembra essere già arrivata alla resa dei conti  

Tutti contro tutti. In parole povere, una vera e propria polveriera. Le dichiarazioni di Luis Alberto al fischio finale della partita contro la Salernitana sembra che abbiano scoperchiato tutto il pentolone dei problemi che questa stagione hanno letteralmente impedito alla Lazio di rendere secondo le proprie possibilità, dopo lo storico ed entusiasmante secondo posto centrato la scorsa stagione. Tutto questo quando mancano ancora 6 partite al termine del campionato che potrebbero permettere ancora di agguantare una posizione europea in classifica e la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juventus.

Grandi polemiche in casa Lazio – Romacityrumors.it – Ansa foto

 

Lo sfogo del fantasista spagnolo ha scatenato la reazione della società e prima il presidente Claudio Lotito, poi il direttore sportivo Angelo fabiani, sono entrati duramente nella questione. Ne emerge un quadro fatto di fratelli coltelli, si è parlato di una piovra che ha attanagliato l’ambiente della prima squadra, di troppi personalismi che hanno avvelenato la stagione fin dal ritiro di Auronzo di Cadore.

Polveriera Lazio

Soltanto due mesi fa la Lazio, battendo il Bayern Monaco nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, otteneva per la prima volta nella sua storia il risultato più prestigioso nella fase a eliminazione diretta della manifestazione per club più importante d’Europa. Un pienone d’entusiasmo, orgoglio e senso di appartenenza in una notte che la gente laziale non dimenticherà mai. Ma molto probabilmente tutto l’ambiente non dimenticherà più neanche questa comunque disgraziata stagione che sta vedendo volare gli stracci nello spogliatoio e la contestazione sugli spalti. Le dimissioni improvvise e irrevocabili di Maurizio Sarri, l’allenatore che aveva comunque portato la Lazio a un incredibile e bellissimo secondo posto la scorsa stagione, dovevano probabilmente far aprire gli occhi a tutti su quello che era accaduto e stava ancora accadendo all’interno del gruppo squadra e nei rapporti con la società. La scelta di un allenatore con una fama di sergente di ferro come il croato Igor Tudor, doveva anche aiutare a ricomporre i pezzi di un puzzle che invece molto probabilmente era andato irrimediabilmente in frantumi. La sconfitta nel derby poi ha fatto da detonatore e tutto è uscito fuori senza più mezzi termini. L’annuncio shock di Luis Alberto, ho chiesto al club la rescissione del contratto, non voglio prendere un euro in più, le ultime settimane sono state difficili”, hanno innescato la reazione e la risposta della società non si è fatta attendere.

Luis Alberto ha chiesto di essere ceduto a fine stagione – Romacityrumors.it – Ansa foto

 

La società non accetta compromessi

“Luis Alberto probabilmente vuole andare via gratis. E invece no, ha un contratto di quattro anni, è un tesserato. Porti lui la squadra che lo vuole. Lui ha preteso un rinnovo l’estate scorsa, è il secondo giocatore più pagato della Lazio, il contratto viene sottoscritto obtorto collo, lui chiede altro, non si presenta al ritiro, come ricorderete tutti”. Parole durissime quelle del presidente Lotito, rilasciate alle agenzie di stampa nella giornata di ieri, dopo l’entrata a gamba tesa di Luis Alberto nel post Lazio-Salernitana e c’è chi profila all’orizzonte la messa fuori rosa del fantasista biancoceleste che si è comunque affrettato a postare sul suo profilo social un messaggio abbastanza inequivocabile, “continuerò a lavorare duramente fino all’ultimo minuto dell’ultima partita”, tanto per sottolineare che tutto quello che accadrà da ora in poi non l’ho avrà deciso lui. L’intervento ai microfoni ufficiali della società del ds Fabiani non ha fatto altro che ribadire che il fuoco covava sotto la cenere di un ambiente in ebollizione. “Sono qui per spirito e per dare un servizio e se mi accorgo che qualcuno vuole fare il paraculo sulle spalle della Lazio, penso che gli dica molto molto male, la società Lazio deve tornare al centro del progetto. Se mi sono messo in testa di tagliare tutti i tentacoli a questa piovra che regna, state tranquilli: ci riuscirò. Non è possibile che sia una cosa altalenante, non si può stare ai comodi e alle paturnie altrui. Anche perché siamo tutti professionisti, tutti sono pagati puntualmente”.

Il ds Fabiani risponde a Luis Alberto – Romacityrumors.it –

 

L’umore dello spogliatoio

Questi alcuni dei passaggi durissimi del direttore sportivo che mostrano senza ombra di dubbio che in questa stagione qualcosa non è quadrato. Anche le dichiarazione di alcuni calciatori negli ultimi giorni sono state abbastanza esplicative per capire l’umore dello spogliatoio, Patric che chiedeva onestà da parte di tutti nell’ affrontare le nuove metodologie di allenamento di Tudor o quelle di Casale che candidamente ammetteva che se la squadra negli allenamenti si applicasse sempre al massimo delle possibilità poi in partita sarebbe dura per tutti giocarci contro. Possiamo anche analizzare diversamente le parole del capitano Ciro Immobile dopo la vittoria di Cagliari di molti mesi fa quando, nel post partita, disse che adesso sarebbe stato bello festeggiare con qualche rinnovo di contratto. Insomma non certo il clima giusto per disputare una stagione impegnativa all’altezza delle aspettative di una società, di una squadra e soprattutto di una piazza che vorrebbe trovarsi sempre più stabilmente nei quartieri alti della classifica. Un momento davvero difficile che ha nascosto del tutto l’unico raggio di luce di questa guerra sotterranea, le parole dell’ultimo arrivato Nicolò Rovella che al termine della partita contro la Salernitana ha detto: “Ruolo? Gioco dove vuole lui, non ho problemi. Penso a giocare e a vincere le partite. Qui mi sento a casa, l’ambiente mi piace tantissimo. Speravo di segnare davanti ai nostri tifosi, non ci sono riuscito ma spero di farlo presto. I calciatori forti si vedono quando le cose non vanno bene”.

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