Una nuova installazione ideata dall’artista veneziana Monica Bonvicini sarà esposta in questi giorni nella Capitale e rivoluzionerà il concetto di toilet da strada
Fino agli ottanta era facile trovare in giro per la città, soprattutto nelle zone del centro storico, delle installazioni che permettevano una sosta volante per un bisogno fisiologico, un modo per espletare la funzione al riparo da sguardi indiscreti. Collegati direttamente alla rete fognaria, permettevano almeno di lasciare pulite le strade e gli angoli di vie e piazze. In funzione fin dall’antica Roma, da sempre venivano infatti chiamati “Vespasiani” per via della tassa sulla pipì introdotta proprio dall’imperatore Vespasiano che governò l’Impero Romano dal 69 al 79 d.C.
Andati completamente fuori utilizzo soprattutto per questioni igieniche, le installazioni furono completamente smantellate e tolte una a una dalle strade. Oggi, però, il moderno design si è spinto anche a ricrearne di moderni, tecnologicamente all’avanguardia, innovativi nella concezione e anche provocatori.
Installazioni per il futuro
Nella Città Eterna esistevano già ai tempi dell’antica Roma, poi con l’imperatore Vespasiano diventarono anche motivo di proteste perchè fu introdotta la tassa sull’urina, liquido che comunque all’epoca veniva adoperato per svariati usi nella vita comune come per lavare gli indumenti, per conciare le pelli e alcuni la adoperavano addirittura per creare dentifrici e collutori sbiancanti. Oggi i cosiddetti “Vespasiani” non esistono più, ma possono rinascere come oggetto di arte, di design moderno. Al Maxxi, primo museo nazionale dedicato alla creatività contemporanea di Roma, è stata inserita una nuova installazione. In questi giorni è stata infatti inaugurata una mostra particolare dedicata alle nuove opere di artiste tra il 1956 e il 2010. Una in particolare ha suscitato grande curiosità sui social, “Don’t miss a sec” un’opera ideata dall’artista veneziana Monica Bonvicini.
La toilet del futuro
Arriva a Roma la toilet trasparente, dopo aver ottenuto uno straordinario successo a Londra, in Svizzera e in Olanda, la particolare e inedita opera della Bonvicini, non è altro che un bagno con delle vetrate esterne. L’artista si occupa di offrire uno spazio minimalista per un bagno pubblico con una vista a 360 gradi dell’ambiente circostante attraverso il vetro cristallino. Secondo l’artista infatti anche durante i cosiddetti momenti intimi, l’utente non deve perdere un secondo di ciò che accade fuori per strada. Come quando mettiamo a nudo il nostro quotidiano sui social network, l’idea è proprio quello di non nascondere nulla anche in quei determinati momenti. La particolare e provocatoria installazione si trova al Maxxi di via Guido Reni 4a e fa parte della mostra AMBIENTI 1956-2010, che riguarda le opere create dalle donne e terminerà il 20 ottobre 2024.