Atac, in malattia da un anno e mezzo: era alle Canarie per gestire un B&B

Era troppo malata per andare a lavorare e da un anno e mezzo ormai non metteva piede in azienda, l’Atac, che le pagava puntualmente lo stipendio. Ma lei, T.G., 50enne capostazione dipendente della società capitolina, tutto era tranne che ammalta, visto che in realtà si trovava alle Canarie. 

La donna, contando sul fatto di non essere scoperta, aveva pensato di mettersi in malattia – percependo così lo stipendio – e provare a cambiare vita, trasferendosi in un’isola dell’arcipelago spagnolo, a Gran Canaria, dove ha aperto un B&B nella città di Puerto Rico. Ma, sia per pubblicizzare la nuova attività, sia per sfoggiare la nuova vita, la capostazione non ha resistito alla tentazione di pubblicare le foto sulla sua bacheca Facebook. E ne è bastata una in particolare, accompagnata da un link pubblicitario in cui veniva riportata la frase «Voglia di mare, di sole e relax? What else? Che altro? Contattaci per informazioni» con il rimando al sito del B&B a tradirla. 

La doppia vita della capostazione

La donna si era trasferita alle Canarie nel febbraio del 2020, appena prima del lockdown. Appena arrivata a Gran Canaria aveva messo a punto il suo piano per aprire il B&B in riva all’oceano Atlantico, figurando nel frattempo in malattia. T.G. inviava infatti regolarmente i certificati medici all’azienda – tutti in copie – per attestare la sua impossibilità a lavorare a causa della presunta infermità. Ma le foto pubblicate sui social dimostrano che la donna stava bene, anzi, benissimo: Atac ha quindi avviato un’indagine interna, accertando che la malattia nient’altro era che una copertura. 

La donna adesso risulta sospesa dal suo incarico. Su di lei pesa una doppia contestazione: atti non conformi, per i certificati medici in fotocopia e non originali e per il doppio lavoro, vietato dal regolamento aziendale: per questo motivi ma non si esclude che si possa arrivare al suo licenziamento.

Il Corriere della Città

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