Roma, licei occupati, Rusconi (Anp): “Chiedono scuole migliori però le danneggiano”

Gli studenti chiedono scuole migliori, ma alla fine dell’occupazione dell’anno scorso ci sono stati 500mila euro di danni, con sistemi antifurto e antincendi sfasciati”.

Ai microfoni di Notizie.com, il presidente Anp Lazio Mario Rusconi spiega di condividere i motivi della protesta degli studenti, ma non la modalità. “Il fatto che esprimano richieste legittime contratta con lo strumento dell’occupazione, che in 30 anni non ha mai raggiunto un risultato. Inoltre contrasta con la richiesta stessa: gli studenti chiedono scuole migliori, più attrezzate, con bagni efficienti. Ma quest’anno solo al Liceo Giorgi Woolf in quattro o cinque giorni di occupazione ci sono stati 120-130mila euro di danni. Quindi gli studenti si mettessero d’accordo con se stessi”.

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Mario Rusconi (Ansa Foto) roma.cityrumors.it

Perché gli studenti protestano con l’occupazione delle scuole

In queste ultime settimane gli studenti romani stanno occupando gli istituti scolastici per manifestare contro gli edifici fatiscenti per chiedere maggiori investimenti sull’edilizia scolastica, il sostegno psicologico, l’educazione affettiva e contro il dimensionamento scolastico. La loro protesta ha trovato l’appoggio di alcuni politici locali, come il consigliere metropolitano di Roma Roberto Eufemia, presidente della Commissione edilizia scolastica e Claudio Marotta, capogruppo in consiglio regionale di Avs. In una nota congiunta hanno dichiarato che gli studenti “stanno portando all’attenzione del dibattito politico rivendicazioni legittime”. 

Ma Rusconi risponde: “Fare delle richieste non vuol dire usare lo strumento illegittimo dell’occupazione di un edificio pubblico e interrompere il pubblico servizio. Tra l’altro ad occupare i licei sono minoranze. Come sappiamo bene la maggior parte delle volte occupano più o meno cento persone su mille: il contrario della democrazia. Ai politici di ogni parte politica chiederei piuttosto se quando erano al potere o ora che lo sono, abbiamo fatto qualcosa per raggiungere gli obiettivi che gli studenti chiedono”. 

Richiesta di eventuali risarcimento danni – Roma.Cityrumors.it –

I genitori pagheranno i danni, Rusconi: “Ma prima identificare gli studenti”

I presidi del liceo Mamiani ha chiesto ai genitori di pagare i danni provocati dagli studenti e altri venti licei potrebbero fare lo stesso. Tra questi il Socrate. Rusconi è d’accordo con i colleghi ma ritiene che gli studenti che occupano debbano essere individuati, in modo da poter chiedere ai loro genitori di pagare eventuali danni: “Il problema del pagamento dei danni presuppone che venga individuato chi ha occupato. Non possiamo far pagare i danni anche a chi non l’ha fatto. Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di individuare, seppur con delicatezza e tatto, gli studenti che sono dentro, chiedendo loro documenti o nome e cognome. In questo modo almeno alla fine dell’occupazione sappiamo chi ha procurato i danni”. 

Intanto il problema degli edifici fatiscenti c’è e persiste. In queste settimane molti incidenti si sono verificati nelle scuole romane. L’ultimo ieri al liceo Machiavelli, una porzione di intonaco è caduta dal soffitto, raggiungendo due studentesse. Le giovani non sono rimaste ferite, ma l’episodio, riportato da La Repubblica, ha causato un grande spavento.

Le occupazioni nei licei dividono anche gli studenti – Roma.Cityrumors.it –

Rusconi agli studenti: “Protestate per avere la valutazione dei docenti”

Secondo Rusconi “ci sono problematiche più complesse”, come “la valutazione dei docenti. Non ho mai sentito chiedere una cosa del genere. Una minoranza di insegnanti non è in grado di portare avanti in maniera adeguata un programma di lavoro e sopratutto di instaurare con gli allievi un rapporto psicologico e pedagogico. Non ho mai sentito un’occupazione in cui si chiedesse la valutazione dei docenti. Eppure noi presidi riceviamo decine di segnalazioni da parte dei genitori sugli insegnanti. Ma gli studenti preferiscono parlare dei massimi sistemi come la guerra in Palestina: come se occupare risolvesse il problema. È un velleitarismo infantile. La scuola dovrebbe insegnare anche a rendere i concetti non vacui e generici. Generalizzare un concetto porta alla sua vanificazione”.

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