“Chi critica oggi De Rossi non ha visto Roma-Inter. E non conosce i veri problemi”

Augusto Ciardi, voce di Teleradiostereo e conduttore di 56 Roma, in esclusiva a Roma.Cityrumors, dopo la sconfitta dei giallorossi contro l’Inter: “Il problema non è il tecnico. C’è altro…”

La Roma è crollata allo stadio Olimpico sotto i colpi dell’Inter. Dopo tre vittorie consecutive (contro Verona, Salernitana e Cagliari) Daniele De Rossi colleziona la prima sconfitta da quando si è seduto sulla panchina giallorossa. Lukaku e compagni hanno disputato un buon primo tempo, chiuso sul punteggio di 2-1, prima di cadere alla distanza. La prestazione dei giallorossi è stata criticata dai tifosi. Anche il tecnico è stato messo in discussione.

La Roma è crollata sotto i colpi dell’Inter davanti ai suoi tifosi – Roma.Cityrumors.it

“De Rossi deve essere sempre tirato fuori da qualsiasi discorso negativo su questa Roma“, conferma ai nostri microfoni Augusto Ciardi, conduttore di 56 Roma e speaker di Teleradiostereo. “Si è insediato da poco, sta provando a tirare fuori qualcosa da questa squadra e a creare degli schemi nuovi che in passato non si vedevano. Ed in parte ci riesce. Poi però escono fuori i limiti strutturali di questa squadra. Succedeva con Mourinho e succede ora con Mourinho. Basta vedere quello che è successo nel secondo tempo”.

A cosa ti riferisci in particolare?
“L’Inter è una squadra fortissima, di livello assoluto, ma quello che si è visto ieri contro l’Inter è lo stesso copione andato in scena con il Verona all’Olimpico. Con la differenza che  i gialloblù, con i quali hai chiuso il primo tempo avanti 2-0, avevano in attacco , ieri c’erano Lautaro Martinez e Thuram. Il Verona nel secondo tempo prende in mano la partita e poteva fartene quattro, ma per il valore dei suoi interpreti ne mette a segno solo uno di gol, l’Inter prende in mano la partita e te ne fa tre”.

Perchè De Rossi va escluso dai giudizi?
“Di De Rossi bisogna prendere il buono, la parte positiva della gara di ieri. La voglia di giocarsela, di affrontare a viso aperto una squadra più forte. Poi purtroppo nella ripresa escono fuori i difetti della squadra e i problemi di tenuta. Che a mio modo di vedere non sono solo imputabili alla condizione fisica e alla preparazione svolta in estate. Ci sono anche dei problemi legati all’usura di tanti giocatori. Se penso a Spinazzola ad esempio, al calo di Pellegrini, a Dybala che anche nel primo tempo non ha toccato palla, se penso a Lukaku, che ha giocato 31 partite su 32 da quando è arrivato a Roma, penso a calciatori che strutturalmente o per altre situazioni, riescono a giocare a buoni livelli solo per un tempo”.

Un problema che nasce dove?
“Un problema che c’è sempre stato. Solo contro il Cagliari non c’è stato un calo, ma bisogna anche calcolare il valore dell’avversario e  lo stato di forma. Anche ieri la Lazio, ogni volta che passava la metà campo dei rossoblù, poteva metterli in difficoltà e creare i presupposti per un’occasione pericolosa. Analizzando la partita della Roma, analizzi una sconfitta, che ha il suo peso in classifica”.

Ma la Roma resta ancora incollata al treno europeo…
“Si, ma se pensiamo che Lazio, Atalanta, Fiorentina e Napoli devono recuperare tutte una partita, dobbiamo analizzare la situazione di una squadra che teoricamente potrebbe tornare al nono posto o vedere comunque allargarsi il suo distacco con chi occupa la quarta posizione”.

I giallorossi esultano dopo il gol del momentaneo 1-1 segnato da Mancini contro l’Inter – Roma.Cityr

I giallorossi esultano dopo il gol del momentaneo 1-1 segnato da Mancini contro l’Inter – Roma.Cityrumors.it

Tornando a De Rossi?
“La Roma di De Rossi ha fatto nove punti su dodici e non è certamente sua la colpa se la squadra gioca quel secondo tempo. E’ un ritornello inascoltabile da troppo tempo. La Roma è una squadra in difficoltà fisica e mentale. Pronti, via, tutti sanno che nel secondo tempo gli avversari, che siano il Verona, l’Inter, la Juventus o la Salernitana, ti mettono in difficoltà”.

Come si può avviare a questo problema ora?
“Bella domanda. Io direi che serve anche una bella e sana autorganizzazione da parte dei giocatori. Non è detto che debba essere sempre l’allenatore in panchina che ti telecomanda. Io mi aspetto che anche i calciatori più esperti sappiano prendere in mano la situazione e dire agli altri: ‘Ragazzi, cerchiamo di venir fuori in modo diverso ad inizio ripresa, altrimenti ci prendono a pallonate’. E sistematicamente, questa situazione accade. E’ una situazione complicata da gestire. Paradossalmente, quando arrivano dei black out nel primo tempo, arriva quasi sempre una risposta da parte della squadra. Nella ripresa questa cosa non avviene mai. Guardate anche ieri: l’Inter segna, la Roma si rimette in pista e ne fa due, poi nel secondo tempo arriva il crollo”.

Quanto conta la mentalità dei giocatori in campo?
“Io faccio sempre un ragionamento: in panchina puoi metterci Mourinho, De Rossi, Di Francesco, Fonseca, ma conta il livello die giocatori. Nella Roma ci sono elementi che sono qui da diversi anni, che giocano nella Roma da tempo e più di un quinto posto non sono mai riusciti ad arrivare. Poi esisteranno problematiche e pregi dei tecnici che si alternano in panchina, ma il nucleo storico della squadra è questo. E i numeri parlano chiaro”.

Il tecnico della Roma Daniele De Rossi ha collezionato la prima sconfitta da quando ha sostituito Mourinho – Roma.Cityrumors.it

Quindi De Rossi non può essere messo in discussione?
“Io credo che chi critica De Rossi non abbia visto la partita con l’Inter e non conosca bene la situazione interna ed esterna della Roma. Il tecnico non poteva fare di più: ha giocato contro una squadra più forte, ha provato a domarla nel primo tempo e poi si è arreso di fronte ad una corazzata. De Rossi non poteva fare di più: e te lo dico da Mourinhano convinto. Il problema è legato alla struttura della squadra. Ai limiti di un gruppo che mi sembrano evidenti e strutturali”.

Cosa si può provare a fare nell’immediato?
“Intanto una piccola svolta può arrivare dal cambio di direttore Sportivo. Quello potrebbe essere già un bel punto di partenza: dal nome di chi sostituirà Thiago Pinto si capirà molto anche delle ambizioni della società e di ciò che si vorrà fare nel presente e nel futuro. E poi sarà necessaria una bella rivoluzione tecnica. Regalare alla Roma nomi nuovi e una squadra più ambiziosa che possa fare meglio rispetto a quello che è accaduto nel corso degli ultimi anni”

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