Inchiesta nuovo stadio della Roma: ecco le prime condanne

Il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado del processo sul progetto del nuovo stadio della Roma che avrebbe dovuto sorgere a Tor di Valle

Era stato presentato in pompa magna anche davanti alla allora sindaca di Roma Virginia Raggi insieme ai vertici della società giallorossa e quell’hashtag “Famo lo stadio” aveva fatto il giro del web. A distanza di alcuni anni di quell’avveniristico impianto non c’è neanche la prima pietra e la stessa società giallorossa ha cambiato addirittura proprietà. In compenso quella complessa trattativa è finita in tribunale e ieri sono arrivate anche le prime sentenze.

Arrivata la sentenza sullo stadio di Tor di Valle – Romacityrumors.it –

 

E’ arrivato infatti il primo verdetto nel procedimento sul nuovo stadio della Roma che sarebbe dovuto sorgere a Tor di Valle sui terreni del costruttore Parnasi. I giudici hanno inflitto 9 condanne, ma anche 10 assoluzioni perchè la sentenza recepisce solo parzialmente l’impianto accusatorio dei pm di piazzale Clodio che avevano sollecitato 22 condanne in un procedimento in cui si ipotizzavano episodi di corruzione, traffico di influenze e finanziamento illecito.

Uno stadio fantasma

Costruire un nuovo impianto sportivo a Roma resta da anni un’ impresa titanica, troppe le pastoie burocratiche da superare, i terreni giusti da trovare, le autorizzazioni da richiedere. Per le società calcistiche questo problema si amplifica per la grande cubatura necessaria alla costruzione delle nuove case di Roma e Lazio. Da anni le varie proprietà che si sono avvicendate alla guida della società giallorossa stanno cercando infatti di superare tutte queste problematiche, ma come un gigantesco gioco dell’oca, tornando sempre al punto di partenza. Nel 2018 sembrava tutto fatto per iniziare a costruire il nuovo impianto, era stata individuata anche la zona e l’impianto in disarmo che avrebbe dovuto lasciare il posto al nuovo gioiello e che avrebbe rappresentato il sogno per tutta la tifoseria romanista. Tor di Valle, e l’ex ippodromo, infatti sarebbe stato il luogo giusto per far nascere il nuovo impianto, ma poi la verità uscita dalle indagini della Procura di Roma si era dimostrata ben diversa e ieri si è scritta una prima pagina importante per capire bene cosa fosse successo a quel tempo.

Il nuovo stadio della Roma – Romacityrumpors.it –

 

La sentenza

Corruzione, traffico di influenze, finanziamento illecito, associazione a delinquere. Questi i principali reati contestati, a seconda delle singole posizioni, nel processo per la costruzione dello stadio di Tor di Valle. In base alla struttura dell’accusa, Parnasi ha cercato di pilotare le procedure amministrative legate al masterplan per l’impianto che doveva sorgere a Tor di Valle, approvato nell’ambito della conferenza dei servizi. Un provvedimento che portò, tra l’altro, all’abbattimento del 50% delle cubature rispetto all’ipotesi iniziale. Un’ inchiesta che all’epoca sconvolse la Capitale. A distanza di 6 anni è arrivata la prima sentenza a chiarire cosa era realmente accaduto in quei concitati momenti. L’accusa aveva chiesto 22 condanne, mentre i giudici, dopo oltre otto ore di camera di consiglio, nella sentenza hanno emesso nove condanne e una decina di assoluzioni. Tre anni di reclusione a Luca Lanzalone, otto anni e 8 mesi all’ex presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito e un anno al parlamentare della Lega, Giulio Centemero. I giudici hanno poi disposto due anni di carcere per l’imprenditore Luca Parnasi che aveva optato per il rito abbreviato, mentre all’avvocato Camillo Mezzacapo sono stati inflitti 9 anni di carcere. Condannato, inoltre, l’imprenditore Giuseppe Statuto a un anno e sei mesi e Gianluca Bardelli a 6 anni e 8 mesi e 8 mesi al commercialista Andrea Manzoni.

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