Morto sul Grande Raccordo Anulare, l’appello della famiglia

Un incidente stradale che ha tanti dubbi e troppi misteri, col fratello Daniele che a un mese dalla tragedia non smette di cercare la verità

Una famiglia avvolta nel dolore. Tanto, troppo dolore. Ma anche tanta rabbia perché quello che è successo a Mirko Sanna il 3 gennaio è avvolto nel misero e i dubbi sono davvero tanti. Mirko era un ragazzo di Montespaccato e il 3 gennaio ha perso la vita in un incidente stradale al volante della sua macchina. Un fatto di cronaca di cui si è occupato per primo Notizie.com, con l’intenzione di capire cosa sia successo quella mattina del 3 gennaio. La famiglia, soprattutto il fratello Daniele Sanna non si dà pace, anche perché l’aveva sentito al telefono pochi istanti prima perché stava arrivando in officina. I due lavoravano insieme, facevano i meccanici e Mirko stava andando, come tutte le mattine, al lavoro su una macchina che conosceva bene e che era tenuta altrettanto bene, considerata la professione dei due ragazzi e quanto erano appassionati di motori.

La tragedia
La vitima dell’incidente stradale del 3 gennaio 2024 Mirko Sanna (foto Romacityrumors.it)

 

Mirko è rimasto vittima di un incidente stradale, era al volante della sua macchina, e l’ultima sua traccia di vita è rimasto sul grande raccordo anulare all’altezza di via della Pisana. Per la famiglia l’inizio di un incubo, anche perché è un tratto di strada che Mirko faceva tutte le mattine, la sua macchina era in condizioni perfette e il fratello Daniele lo aspettava in officina come sempre. “Solo auto e motori, niente calcio”, il racconto del fratello al quotidiano Il Messaggero che, finalmente, dopo un mese esatto dal tragico evento ha deciso di dedicarsi alla storia. Un fatto di cronaca che fa acqua da tutte le parti la si veda. Già perché la dinamica non convince, l’autopsia ha evidenziato dagli esami che Mirko stava bene, non ha avuto alcun malore ed è morto a causa di un trauma cranico.

“Chiediamo se qualcuno ha visto qualcosa, chiediamo aiuto”

L'incidente
Un tratto del Grande Raccordo Anulare altezza Pisana dove c’è stato l’incidente di Mirko Sanna (foto Romacityrumors.it)

 

Tra Daniele e Mirko c’era un legame forte che si è saldato ancora di più dopo la morte prematura del loro papà. “Mio fratello aveva avuto problemi a scuola dopo la morte di nostro padre. Ho cercato con tutto me stesso di essere un esempio per lui e di supportarlo in ogni momento. Dalla mattina alla sera eravamo sempre insieme. Siamo una famiglia molto unita“, il racconto al Messaggero di Daniele Sanna. E ora è proprio la famiglia a lanciare un appello per trovare testimoni e fornire un quadro chiaro sulla dinamica dei fatti.

Il problema di questa storia è che, oltre a fare buchi da tante parti, avrebbe anche delle falle evidenti. La prima, non proprio da sottovalutare, è una piccola ma evidente botta sulla carrozzeria che non c’era. La macchina in questione, una Smart, era di proprietà di Daniele Sanna che l’ha regalata al fratello e la conosceva in ogni sua forma e lato, tanto che i due la curavano quasi quotidianamente e una macchina del genere tenuta in condizioni perfette da due meccanici, non può avere avuto problemi meccanici. In più quella strana botta e quel punto della Pisana dove non ci sono telecamere, è quasi una zona cieca. E l’altra cosa strana è la chiamata ai soccorsi quasi in simultanea con l’incidente, come se qualcuno avesse visto qualcosa. La polizia sta indagando, ma ancora non è venuto fuori nulla. Almeno fino adesso. Gli incessanti appelli della famiglia, forse stanno smuovendo qualcosa.

Impostazioni privacy