Daniel Pennac strappa applausi al Teatro Artemisio Gian Maria Volonté di Velletri

Daniel Pennac, Pako Ioffredo e Demi Licata. Loro i tre assoluti protagonisti di una domenica pomeriggio da incorniciare al Teatro Artemisio-Volonté, diretto da Giacomo Zito, di fronte a una platea che ha sfiorato il sold out. Lo spettacolo “Dal sogno alla scena”, per la regia di Clara Bauer, ha avuto un’altra protagonista oltre ai tre attori: la parola, a metà fra la memoria, il ricordo, l’onirismo, l’ironia, il surrealismo e chi più ne ha più ne metta.

Daniel Pennac, scrittore con la esse maiuscola e attore con la “a” altrettanto maiuscola, ha prestato la voce e il volto a una serie di testi celeberrimi: La Legge del Sognatore, Storia di un corpo, Bartleby – Mon Frère, Grazie, L’avventura Teatrale – Le mie italiane. Il sogno è per l’attore, così come per l’autore e per il pubblico, un’immagine che diventa sensazione, positiva o negativa, confortante o spaventosa. Le parole cercano di interpretare tali immagini, ed ecco che nasce il racconto. Un racconto che ha letteralmente ammaliato il Teatro Artemisio-Volonté di Velletri, colmo di gente ripagata delle proprie alte aspettative per un nome atteso e apprezzato.

Estremamente soddisfatto anche il direttore artistico della Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura, Giacomo Zito: “Aver avuto l’onore di ospitare Daniel Pennac, e aver goduto di un’occasione così preziosa per ringraziarlo di persona per tutte le emozioni che ci hanno suscitato le sue opere, è qualcosa che non avrei mai immaginato potesse accadere. Accogliente, raffinato, ironico, traspare in lui una straordinaria umanità, un naturale senso di rispetto. Avere il privilegio di poter fare due chiacchiere con Pennac produce l’impressione non che sia tu a conoscerlo da tempo, ma che sia lui a conoscerti da sempre.  “Immaginazione non significa menzogna” afferma il professor Crastaing in ” Messieurs les enfants”: mi ritorna in mente tutte le volte che, sul palcoscenico, durante una prova o uno spettacolo, accade qualcosa di magico, di rivelatore; come si dice in maniera semplicistica, qualcosa di vero, qualcosa di bello.  Lo ringrazio per questo, e per tutto quello che del suo cuore e della sua immaginazione ha condiviso e continua a condividere con noi”. Il direttore artistico ha poi approfittato per tracciare un primissimo bilancio riguardante la prima parte delle attività culturali in vista di un dicembre ricchissimo: “da ottobre a oggi le attività della Fondazione e l’apertura degli spazi, come l’Auditorium e il Teatro, hanno costituito un numero di appuntamenti molto graditi dal pubblico e con un’affluenza significativa. Sono molto contento di ricordare che l’Auditorium è dedicato a Romina Trenta, e l’evento di intitolazione dello spazio è stato molto commovente, sono rimasto davvero toccato dal tanto amore di cui era circondata. In relazione al percorso svolto, mi sento molto vicino alla partenza e molto lontano dal traguardo, lo dico sinceramente, però lascio le maniche delle mie camicie rimboccate perché c’è tanto lavoro da fare. Penso, oltre alla stagione teatrale, anche al Palio Teatrale Studentesco, per il quale stiamo ricevendo feedback positivi e adesioni dagli istituti scolastici: ad aprile ci sarà l’esordio di questa nuova iniziativa che auspico darà molte energie culturali e sociali e vedrà protagonisti i giovani e le nuove generazioni col linguaggio teatrale”.

Intanto il Teatro Artemisio-Volonté non si ferma: sabato 17 dicembre, ore 21, in scena l’ultimo spettacolo del 2022, “Mia dolcissima Clara, l’ultima notte di Robert Schumann”, scritto e diretto da Giacomo Zito e interpretato dallo stesso Zito insieme a Chiara Di Stefano e Giordano Bonini. La stagione del Teatro Artemisio Gian Maria Volonté è proposta in sinergia tra la Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri e ATCL, Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto dal MIC – Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio con il patrocinio del Comune di Velletri e con la collaborazione della Fondazione De Cultura.

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