Anticorruzione, Busia: “Chi dichiara falso in Parlamento deve decadere”

Nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica” è intervenuto il presidente dell’anticorruzione, Giuseppe Busia 

Il presidente dell’anticorruzione, Giuseppe Busia, non ci sta e ci tiene a fare chiarezza. Lo fa nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica” in cui ha voluto fare il punto della situazione. Soprattutto in merito all’inchiesta fatta partire direttamente dal noto quotidiano italiano per quanto riguarda i cento parlamentari portatori di “interessi privati“. Tra questi protagonisti molti ministri o sottosegretari.

Intervista a 'La Repubblica'
Il presidente dell’anticorruzione, Giuseppe Busia (Ansa Foto) Roma.Cityrumors.it

Ed è per questo motivo che si è sfogato dicendo: “Nel caso in cui ci sia qualcuno che dichiara il falso in Parlamento deve assolutamente decadere. Sia sue attività oppure omette di segnalarle“. Di tratta di ministri e, appunto, sottosegretari che possiedono delle azioni oppure ricoprono degli importanti ruoli in aziende di settori nei quali si trovano a legiferare oppure a prendere delle decisioni.

Busia: “L’Italia rischia di essere considerata anomala in Europa”

Lo stesso Busia si lamenta del fatto che il nostro Paese ha delle leggi poco chiare. Proprio come quelle dell’Ungheria di Viktor Orban. Neanche una legge che regolamenti i rapporti tra attività privati e ruoli di parlamentare prima, durante e dopo il mandato elettorale. La preoccupazione del numero uno dell’anticorruzione è fin troppo evidente: ovvero che il nostro Paese rischia di non essere visto e preso in maniera molto seria.

Intervista a 'La Repubblica'
Il presidente dell’anticorruzione, Giuseppe Busia (Ansa Foto) Roma.Cityrumors.it

Tanto è vero che ha utilizzato la parola “anomalia” in Europa. Una assenza di leggi che rischia di creare non pochi problemi nel mondo della politica. Problemi che potrebbero andare a danneggiare soprattutto le istituzioni. Il Consiglio d’Europa, in più di una occasione, ha consigliato di adottare una disciplina organica in materia. In almeno più di una volta. Una legge che riguarda soprattutto i conflitti dei parlamentari. Non solo quelli in carica, ma soprattutto quando terminano il mandato.

In conclusione ribadisce: “Nel nostro Paese non ci sono delle regole precise. Quelle poche che ci sono, se dovessero essere disattese, non prevedono delle sanzioni adeguate. Da altre parti sono previste delle sanzioni almeno fino alla decadenza dalla carica se ti tende a dichiarare il falso oppure si omette di dichiarare“.

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