L’appello di monsignor Paglia ai cattolici: “E’ arrivato il momento di farlo”

Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, in un’intervista a ‘L’Identità’ fa un appello ai cattolici. Ecco le sue parole.

Intervistato da L’Identità, Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, lancia un chiaro appello ai cattolici in vista anche del futuro: “E’ arrivato il momento di scendere in politica. Come fu per la Dc, questi conflitti chiedono l’impegno della Chiesa“.

Paglia intervista L'Identità
Monsignor Paglia lancia un appello ai cattolici – romacityrumors.it – Foto Ansa

Secondo me è arrivato il momento di rafforzare i legami con la nuova grande cultura politica, che viene prima di tutti i partiti – aggiunge il cardinale – se riusciamo a far sorgere mille idee verso un nuovo futuro, troveremo anche i modi affinché anche attraverso i partiti e le loro organizzazioni si possa dare un avvenire all’Italia e all’Europa. Anzi, dovremmo sollecitare ancor più una responsabilità politica dei cattolici e non solo dei partiti, ma anche delle parrocchie e delle altre realtà associative“.

Paglia: “I cattolici sono una minoranza nella nostra società”

Paglia intervista L'Identità
Paglia sui cattolici nella società – romacityrumors.it – Foto Ansa

Paglia in questa intervista ricorda come “i cattolici sono una minoranza in società per quanto concerne i numeri. Questo non significa dare un giudizio negativo. Gesù stesso ha detto che il regno di Dio è un seme piccolo, una luce, un lievito. Il problema è domandarsi se i cristiani di oggi sono sale, luce, lievito di amore e fraternità e illuminano il cammino“.

In questo senso  essere minoranza non è una condanna – aggiunge il cardinale – quello che è da domandarsi, piuttosto, è se siamo veramente evangelici. Preferisco, dunque, non parlare di una minoranza, ma di una Chiesa in esilio“.

“Ecco come possono finire le guerre”

Paglia intervista L'Identità
Paglia e la questione delle guerre – romacityrumors.it – Foto Ansa

Monsignor Paglia sottolinea anche che “le guerre possono finire se avanza una cultura di fraternità, mentre nel contempo diminuisce quella dell’interesse individuale o meglio ancora del particolare. Questo deve essere il grande sforzo della Chiesa. Fare in modo che tale aspirazione, dettata dal Vangelo, abbia parole giuridiche, politiche, economiche, umane, aiutando la relazione fra tutti“.

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