Risse tra baby gang in centro. L’allarme dei commercianti romani: “Siamo ostaggi di questa violenza”

Sono davvero troppi i casi di violenza e i commercianti scrivono una lettera al sindaco e al questore chiedendo aiuto e un modo per rafforzare i presidi di sicurezza

Un rito che si ripete ogni fine settimana. Un macabro disegno, probabilmente studiato a tavolino, da chi vuole trasformare le strade del centro storico in un enorme ring, per puro divertimento o per regolamento di conti tra bande rivali. La cosa più sconcertante è che parliamo di minorenni che si danno appuntamento per darsele di santa ragione e poi filmare tutto sugli smartphone per postare i video delle risse sui social come trofei di guerra. Ma negli ultimi tempi sono comparsi anche dei coltelli che fanno alzare la tensione già alta tra commercianti e residenti.

La paura dei commercianti del centro per le troppe risse – Romacityrumors,.it –

 

I titolari degli esercizi commerciali del tridente dello shopping hanno deciso però di prendere iniziativa e muovere dei passi ufficiali, denunciando i fatti e i rischi a cui potrebbero andare incontro loro e la clientela che si trova a passare nei paraggi, con una lettera aperta inviata tra gli altri al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al questore Carmine Belfiore e al comandante della polizia locale della Capitale Mario De Sclavis, per un «intervento immediato» volto alla sicurezza della zona.

Una sfida tra baby gang

Piazza di Spagna, piazza Mignanelli e rampa Mignanelli, via del Babbuino. Sono le vie del famoso tridente dello shopping di Roma, strade che da sempre rappresentano una gioia per i romani e i tanti turisti che arrivano nella Capitale anche per comprare dei “ricordi fashion” della Città Eterna, ma che negli ultimi 18 mesi si sono trasformare nelle vie della paura a causa di baby gang che si danno appuntamento per darsele di santa ragione incuranti di residenti, commercianti e turisti che passano nei pressi. Un rito tribale che fino a qualche tempo si “limitava” a delle risse filmate con i loro smartphone che finivano in rete come trofeo di guerra, ma che negli ultimi tempi ha visto spuntare anche qualche coltello a peggiorare la situazione già difficile, aumentando paura e angosce nella zona. Stanchi e impauriti da questa escalation di violenza, i titolari degli esercizi commerciali hanno deciso di denunciare il tutto. In particolare, l’Associazione Associazione Piazza di Spagna-Trinità dei Monti ha inviato una lettera, tra gli altri, al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al questore Carmine Belfiore e al comandante della polizia locale della Capitale Mario De Sclavis, per un “intervento immediato” per rendere la zona più sicura.

La richiesta di più vigilanza sul territorio – Romacityrumors.it –

 

La lettera aperta

“Da molto tempo le vie del tridente dello shopping durante il sabato e la domenica, sono teatro di scontri sempre più violenti tra gang di giovani di probabile provenienza periferica”, si legge nella lettera firmata dal presidente dell’Associazione David Sermoneta. “Questo perdurante stato di cose sta pesantemente compromettendo il regolare svolgimento di tutte le attività commerciali, ristorative, turistiche e residenziali. Inoltre qualche sabato fa, oltre ad un accoltellamento abbiamo dovuto registrare anche una serie di accessi ‘indesiderati’ presso i negozi di Valentino ed Ermanno Scervino”. Una vera e propria denuncia quella presentata dai commercianti della zona, ma anche un grido d’allarme, l’ultimo disperato grido d’aiuto alle istituzioni per una situazione che si è fatta davvero insostenibile. Bande di minorenni di diversa estrazione sociale, ma tutti uniti nel darsi questi appuntamenti per passare “un pomeriggio diverso”, un’ arancia meccanica organizzata in centro città per bande e gang provenienti da tutte le periferie.  Organizzare la rissa, pestarsi a sangue e vantarsi in rete e sulle chat private di esserne usciti vincitori. Alla luce di tutto ciò, l’Associazione invitaad intervenire prontamente per ristabilire nell’immediato le necessarie condizioni ambientali che un luogo di tal pregio (sito Unesco) necessita per il corretto svolgimento delle nostre attività”.

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