“Caro Babbo Natale…”: sull’albero della stazione Termini appesi i desideri di tutti gli Italiani

Il tradizionale albero, posizionato al centro del grande atrio della Stazione Termini, è un appuntamento fisso ogni anno per i viaggiatori e i pendolari che affollano lo scalo ferroviario romano

Dai messaggi di speranza per la fine delle guerre alle richieste di giochi scritte con calligrafia infantile. Sono decine e decine, forse centinaia le letterine, i messaggi, post, bigliettini di ogni forma e materiali, che addobbano il grande abete natalizio della stazione Termini a Roma. Un’usanza, una cara abitudine, una speranza che ogni viaggiatore che passa di lì affida alla magia del Natale.

L’albero di Natale addobbato dai bigliettini – Roma.Cityrumors.it –

 

Le origini dell’albero di Natale sono pagane. Sembra infatti che la storia che porta all’odierno albero di natale sia lunga e di antica tradizione e che affondi le sue radici nella cultura celtica. Con la nascita del Cristianesimo l’uso dell’albero di Natale si affermò anche nelle tradizioni cristiane. Infatti, a conferirgli questo significato è la scena biblica dell’Eden. Nella notte in cui si celebra la nascita di Cristo, l’albero posto al centro del giardino dell’Eden diventa anche l’albero intorno al quale l’umanità ritrova il perdono.

Un messaggio di speranza

A vederlo da lontano sembra un normale grande albero di Natale. Allestito con le classiche palle colorate, le ghirlande e le luci che vanno a impreziosire l’abete talmente alto da prendere entrambi i piani della stazione appena rinnovata. Un’ immagine che mette immediatamente allegria e che piace tanto a grandi e piccini che si fermano per un ultimo selfie prima di imbarcarsi sul treno che li porterà a destinazione. Ma a guardarlo più da vicino si capisce che è un albero di Natale molto particolare, un albero della speranza, al quale tanti viaggiatori decidono di affidare i loro desideri, i loro rimpianti, i sogni infranti e i buoni propositi. Sono migliaia le letterine con le richieste a Babbo Natale, appese in questi giorni sul grande albero, biglietti dalla forgia più strana, multicolore perchè sono “pizzini” improvvisati da chi passa li per caso e per caso decide di affidare le proprie speranze e le proprie fortune a Babbo Natale.

I tanti particolari desideri – Roma.Cityrumors.it –

 

Dal lavoro, all’amore, dalla pace del mondo alla persona cara che sta male

Ogni biglietto è infilzato tra i rametti, ma tutti sono in bella vista e le richieste sono le più svariate. Spaccati di vita che affiorano dal desiderio di avere una vita felice, di guarire da una malattia o di laurearsi in fretta in modo che la nonna possa esserci. Ma anche che le guerre nel mondo possano tutte avere fine, che quel lavoro tanto desiderato possa finalmente arrivare, che la cicogna possa finalmente portare quel figlio più volte sognato. C’è il maturando che vuole superare l’esame, chi prega che non esca “greco” all’esame, chi chiede una casa nuova, c’è anche chi confonde l’abete con i lucchetti e si giura amore eterno e sposalizi. “Prova a fare una magia, fai guarire mia madre” scrive qualcuno, oppure “Ridammi mio fratello, mi manca molto” si legge su un altro biglietto che descrive di quella malinconia che si avverte a guardare le famiglie riunite per le rimpatriate d’occasione durante le Feste. Chi scrive a Babbo Natale, chi a Gesù, chi direttamente a un destinatario lontano e impossibile, tutti però confidando in un futuro migliore.

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