Alemanno: “Acca Larentia? Polemica montata ad arte”

L’ex sindaco di Roma: “La stessa demonizzazione e criminalizzazione che vedo oggi, armò le mani degli assassini negli anni settanta”

“L’idea negli anni settanta era che tutte le persone che militavano a destra erano fascisti da stroncare. Abbiamo visto ancora oggi riemergere questo tipo di ricostruzione. Ciò va rifiutato, perché ha già prodotto molto sangue sia a destra sia a sinistra. Bisogna prendere lezione da ciò che è accaduto negli anni ’70 e non ripetere più gli stessi errori”. Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e nuovo leader di Indipendenza, torna sui saluti romani effettuati da alcuni partecipanti alle commemorazioni della strage di Acca Larentia.

Gianni Alemanno torna sulle polemiche successive alla commemorazione dei caduti della strage di Acca Larentia – Roma.Cityrumors.it

Alemanno, ai microfoni di Notizie.com, spiega: “Sul versante giudiziario bisogna aspettare la pronuncia della Cassazione a corti riunite il 18 gennaio. In base a questo sapremo se fare un saluto romano durante una manifestazione è un reato o no. A mio avviso, tutta questa vicenda è stata montata ad arte per creare problemi al governo di destra, perché questa celebrazione si è sempre fatta. Si tratta di un evento marginale e a mio avviso va rispettata la pietas che si deve a tutte le commemorazioni funebri. Io non partecipo ai presenti di Acca Larentia, ma rispetto chi lo fa senza esprimere giudizi. Oltre a questo, noto la volontà di demonizzazione e criminalizzazione di una vicenda: questa è la stessa causa che ha armato la mano degli assassini di Acca Larentia nel 1978″. 

“Per qualcuno chi era di destra era un nemico da stroncare”

L’ex sindaco di Roma rivede molti degli spettri che hanno accompagnato la politica e la cultira degli anni settanta. Il tentativo di demonizzare una determinata parte politica. “C’era l’idea  – ha continuato a Notizie.com – che tutte le persone che militavano a destra erano fascisti da stroncare. Abbiamo visto ancora oggi riemergere questo tipo di ricostruzione e chiedere la criminalizzazione di queste persone. Ciò va rifiutato perché ha già prodotto molto sangue a destra e a sinistra. Credo invece che bisogna prendere lezione da ciò che è accaduto negli anni ’70 e non ripetere più gli stessi errori. Il caso di Acca Larentia è stato ripreso anche dalla stampa internazionale perché c’è un governo di destra da mettere in difficoltà. Quando c’erano i governi tecnici e di sinistra, la questione veniva sostanzialmente ignorata”.

L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno sulle polemiche dopo le commemorazioni della strage di Acca Larentia – Roma.Cityrumors.it

La strage di Acca Larentia avvenne il 7 gennaio del 1978: i giovani Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta vennero uccisi da un gruppo armato di appartenenti all’estrema sinistra. Poche ore dopo ci fu la morte di Stefano Recchioni, ucciso qualche negli scontri con le forze dell’ordine . Una strage che, secondo Alemanno, è stata tenuta nascosta per anni. Senza andare a fondo alla ricerca dei colpevoli. “C’è una demonizzazione della storia della destra italiana, che è stata la vera causa di tutti questi omicidi. Per anni, la sinistra ha coperto e giustificato gli assassini. Ha sempre teso a deviare le indagini sulle persone che sono morte, proprio perché si partiva dal presupposto che uccidere un fascista non è reato. Siamo dovuti arrivare all’omicidio di Paolo Di Nella per avere finalmente la visita del presidente della Repubblica Sandro Pertini al suo capezzale, mentre era agonizzante. E Repubblica scrisse finalmente che “uccidere un fascista è un reato”. Ma questo avvenne nel 1983. Invece, dal 1975 al 1982, quando moriva un ragazzo di destra non doveva essere esplicitamente condannato perché “in fondo” era morto “soltanto” un fascista”.

“Serve un revisionismo storico, per una memoria condivisa e spiegare la verità al popolo italiano”

Alemanno confida in una revisione storica di molti fatti della nostra Repubblica. “Credo che abbiamo bisogno di molto revisionismo storico e per questo chiedere con forza che vengano desecretati tutti i segreti di Stato. Perché dentro di essi c’è la vera storia della strategia della tensione, la vera storia delle stragi del nostro Paese. È fondamentale riscrivere la storia di questi anni per capire esattamente cosa è successo, purché venga fatto in base a visioni oggettive e non a visioni di parte. A mio avviso, quello che è accaduto deriva proprio dalla condizione di sudditanza che l’Italia ha nei confronti di poteri internazionali. Quindi non esiste una storia di destra o di sinistra: bisogna riscrivere una storia vera per avere una memoria condivisa e spiegare la verità al popolo italiano”. 

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