Una pietra diversa dalle altre, si trova in questa Chiesa romana: la storia del Diavolo

Tu ci credi all’esistenza del Diavolo? Sappi che in una chiesa, a Roma, si trova una pietra particolare che la testimonia.

Roma è una città ricca di storia e religione. Alcune delle sue chiese sono maestosamente grandi, altre sono più piccole ma comunque meritevoli di visite e ricche di leggende. Tra queste spicca la Chiesa di Santa Sabina all’Aventino, risalente al V secolo, che sorge sulla casa della Santa a cui è dedicata. Questo luogo di culto, una delle chiese paleocristiane meglio conservate di Roma, attrae numerosi visitatori per i suoi caratteri architettonici e le affascinanti decorazioni musive.

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Questa Chiesa attrae molti visitatori a causa di una particolare pietra – Roma.cityrumors.it

Tuttavia, tra le opere d’arte più trascurate ma intriganti al suo interno si trova la misteriosa “Pietra del Diavolo”. Collocata su un rocchio di colonna tortile vicino alla parete di fondo, questa pietra nera, levigata dal tempo e dall’usura dei fedeli, è nota come “Lapis diaboli“. La leggenda che circonda questa pietra è legata alla devozione di San Domenico, il fondatore dell’Ordine dei frati predicatori, di cui la Chiesa di Santa Sabina è sede della curia generalizia.

La leggenda dietro la ‘Pietra del Diavolo’

La storia narra che San Domenico frequentemente si recava in preghiera nella chiesa sull’Aventino, pregando su una lapide che copriva il sepolcro di alcuni martiri cristiani. Il Diavolo, infastidito dal fervore religioso del Santo, decise di scagliare contro di lui proprio quel blocco roccioso. Tuttavia, grazie a una “protezione dall’alto”, la pietra non riuscì a colpire San Domenico, ma invece frantumò la lastra sepolcrale in numerosi frammenti.

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La leggenda vuole che la pietra sia stata scagliata dal diavolo stesso – Roma.cityrumors.it

La pietra stessa è un blocco sferoidale di basalto, con fori sulla superficie, due allineati nella parte centrale e uno sull’esterno. La leggenda vuole che questi fori siano dovuti all’azione di mani diaboliche sulla roccia. Gli archeologi, tuttavia, offrono una spiegazione più prosaica, attribuendo la presenza dei fori alla funzione di contrappeso di una bilancia. I frammenti della lastra originale, ora ricomposti, si trovano nella Schola Cantorum della chiesa. Nonostante la suggestiva leggenda, la vera ragione della frammentazione della lastra risale al 1527, quando l’architetto Domenico Fontana, sotto il pontificato di papa Sisto V, ruppe la lastra per trasferire i resti mortali dei martiri in un’altra sede.

All’esterno della chiesa, accanto al cancello d’ingresso al panoramico “Giardino degli aranci”, si trova un mascherone che, fino al 1827, rappresentava la mostra “dell’Acqua lancisiana”. Questo mascherone era parte del sistema di distribuzione dell’acqua dalla fonte posta ai piedi del Gianicolo. La leggenda della Pietra del Diavolo aggiunge un fascino misterioso alla già affascinante storia della Chiesa di Santa Sabina. Che si tratti di una testimonianza di intervento divino o di una spiegazione più terrena, la pietra continua a suscitare curiosità e ad attirare l’attenzione di coloro che visitano questo antico luogo di culto sull’Aventino.

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