Aereo nel Tevere, ipotesi di guasto: l’incidente non è dipeso da un errore del pilota

Il pilota dell’aereo che lo scorso 25 maggio si è schiantato nel Tevere durante una sessione di esercitazione, denuncia la sua verità sull’accaduto.

L’allievo Daniele Papa, il ragazzo 23enne che ha perso la vita dopo lo schianto, sarebbe stato ai comandi al momento dell’impatto con l’acqua.
L’istruttore aveva raccontato di aver udito un rumore durante la seconda manovra e volendo controllare di cosa si trattasse, di aver chiesto al ragazzo di lasciargli i comandi. Comandi, però, che Daniele Papa non avrebbe subito ceduto, probabilmente proprio perché rimasto impietrito dalla paura.
“Ho dovuto togliergli le mani dalla cloche”, ha spiegato ai soccorritori il superstite.

Dunque si parla di guasto e non di errore umano; gli accertamenti sul biposto avranno inizio nei prossimi giorni, dopo che il magistrato avrà formalizzato l’incarico ad un perito specializzato.
Sull’incidente ha aperto un fascicolo di indagine anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.

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