Regione, De Angelis si dimette: “Mostruosa macchina del fango su di me”

Marcello De Angelis si è dimesso dal ruolo di responsabile della Comunicazione della Regione. Rocca: “Ha messo al riparo la Regione da strumentalizzazioni”

Marcello De Angelis non è più il responsabile della Comunicazione istituzionale della Regione Lazio. Lo ha annunciato il presidente Francesco Rocca. De Angelis ha rassegnato le dimissioni, al termine di una lunga serie di polemiche che lo avevano coinvolto. Prima le dichiarazioni sulla strage di Bologna, poi un testo di una vecchia canzone da lui scritta e che conteneva parole durissime contro gli ebrei e infine un candelabro con il quale celebrarava sui social il criminale nazista Heinrich Himmler e le sue SS.

Nuova bufera su De Angelis: scrisse una canzone antisemita
Marcello De Angelis si è dimesso dalla carica di portavoce della Regione Lazio (Facebook) – notizie.com

Le opposizioni avevano da tempo chiesto il suo allontanamento. Rocca, all’indomani delle dichiarazioni sulla strage di Bologna (nelle quali assolveva Ciavardini), lo aveva difeso pubblicamente. Ma ora la situazione è cambiata. Marcello De Angelis, ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico, comunicando la propria irrevocabile decisione al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca con una lettera, dopo averla anticipata nel corso di un colloquio privato.

Rocca ha accettato le dimissioni del suo portavoce,  con effetto immediato. “Prendo atto delle dimissioni di Marcello De Angelis dal ruolo di Capo della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Lo ringrazio per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato. Così come ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l’Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore. Testo, peraltro, già noto quando in passato aveva ricoperto ruoli come quello di parlamentare e direttore di testate. Posso testimoniare in prima persona l’evoluzione della personalità di De Angelis. Un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore. Sicuramente tutto questo non può cancellare il suo passato, ma ha forgiato e continuerà a formare il suo presente e il suo futuro”, dichiara Francesco Rocca.

La lettera di De Angelis a Rocca

‘Egregio Presidente, dopo attenta riflessione, mi trovo nelle condizioni di dover fare una scelta di cui mi assumo tutta la responsabilità. Sono stato messo alla gogna per un post su Facebook in cui ho espresso perplessità su una vicenda giudiziaria sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga. Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa”, questa la lettera con la quale Marcello De Angelis ha rassegnato le sue dimissioni.‘Ho scatenato dure pressioni politiche contro l’Istituzione che oggi rappresenti e, pur nella consapevolezza che i tuoi avversari non hanno argomenti o la forza per importi le decisioni che auspicherebbero, la mia stessa coscienza è più forte e più legittimata di loro a chiedermi di fare un passo indietro. La mostruosa macchina del fango può stritolare chiunque e mi ha preso di mira mettendomi alla gogna rovistando nella mia vita. Ho pagato tragicamente per metà della mia esistenza colpe che non avevo, ma non posso affrancarmi dall’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile: aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa, molti dei quali sono oggi miei amici e amiche, colleghi, vicini di casa, persone che apprezzo, ammiro, a cui voglio bene e persino miei familiari. Non so se potrò mai perdonarmi per questa cosa e non mi aspetto che lo facciano altri. Non posso consentire che le mie responsabilità passate possano macchiare o offuscare lo straordinario lavoro che tante persone migliori di me stanno compiendo per il bene comune’‘.

Marcello De Angelis si è dimesso – Roma.Cityrumors.it

De Angelis conclude:‘Ringrazio tutti i colleghi, molti appena conosciuti, che hanno voluto trasmettermi la loro vicinanza in questo difficilissimo momento – conclude De Angelis – ma è con grande tristezza che ritengo non ci sia altra scelta per me che riprendere la mia strada lontano da questa Istituzione nella speranza di chiudere i conti con il passato e trovare il modo di riparare a qualunque mio precedente errore. Ti comunico, pertanto, le mie dimissioni con effetto immediato dall’incarico che mi hai voluto affidare, ringraziandoti della fiducia e sperando di aver dato al meglio il contributo professionale che ci si aspettava da me.Auguro alla Giunta, al Consiglio e a tutta la struttura di poter continuare il proprio lavoro con la dovuta serenità e col meritato riconoscimento”.

Gli scivoloni di De Angelis

Il giorno delle commemorazioni della strage di Bologna, De Angelis scrisse su Facebook un lungo post, che scatenò una bufera politica: “Che non c’entrano Fioravanti, Mambro e Ciavardini, lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e ‘cariche istituzionali’; e se io dico la verità, loro, ahimè, mentono. Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi. Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha sicuramente qualcosa da nascondere”.

A distanza di poche settimane una nuova polemica. Venne tirata in ballo una canzone scritta da De Angelis nel 1995, quando era il frontman del gruppo 270bis. Nel testo attaccava gli ebrei, dicendo: “Troppo ci pesava portare sulla schiena il dominio di una razza di mercanti”. Il testo della canzone poi prosegue così: “Gridano Shalom bruciandoci le case, cantano pace e ci violentano le donne”.

Poi, come se non bastasse, De Angelis è finito nell’occhio del ciclone con l’accusa di celebrare sui social il criminale nazista Heinrich Himmler e le sue SS. Il 21 dicembre scorso pubblicò sui social una foto di un candelabro con un messaggio di augurio: “Meglio accendere una candela… che maledire l’oscurità… Buona fine e buon inizio“. Il candelabro in questione era però il famigerato Julleuchter, il ‘candelabro Yule’ amato da Himmler, braccio destro di Hitler, nell’ambito del recupero delle tradizioni pagane e germaniche.

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