D’Amato mette in guardia: “Nel Lazio il giallo non aiuta. Arancioni tra una settimana”

Alessio D’Amato, assessore alla Salute del Lazio, mette in guardia sul comportamento dei cittadini romani e sulla permanenza in zona gialla.

“Il Lazio è l’unica delle grandi regioni ad essere rimasta sempre gialla. È un buon risultato, ma vorrei che fosse chiaro che non è un liberi tutti, visto che oggi siamo gialli, ma la prossima volta potremmo già essere arancioni. Servono comportamenti molto rigorosi, la situazione è seria”.

“Sto ripetendo – aggiunge – che la fascia gialla non è un semaforo verde. L’Rt è sotto a 1 e c’è una sostanziale tenuta degli indicatori del tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva e degli altri reparti. Ma la preoccupazione resta molto alta.
Sono raddoppiati i focolai in ambito familiare nell’ultima settimana. Vediamo i primi effetti delle feste e del Natale. Altro dato che ci deve imporre enorme cautela è l’aumento del tasso di positivi sul numero di tamponi effettuati. In sintesi: questo giallo non è un liberi tutti, ma paradossalmente ci impone ancora più rigore, più attenzione. Essendo rimasti sempre in fascia gialla non abbiamo beneficiato, paradossalmente, delle limitazioni che hanno aiutato altre regioni arancioni o rosse.
La curva dei contagi ha una direzione verso l’alto, ma può essere ancora gestita. Dipende molto dal rigore dei comportamenti. C’è sempre da considerare il difficile equilibrio tra le garanzie della salute e tutto ciò che comportano in termini economici e sociali nuove chiusure. Pensiamo a una città come Roma, in cui c’è una grande diffusione di pubblici esercizi. Tra l’altro, senza un provvedimento del governo, se imponiamo noi la chiusura c’è il nodo dei ristori agli operatori”.

Conclude infine: ” l’Italia si è data un meccanismo per decidere i colori basato sui dati ed è corretto rispettarlo. Però faccio anche notare che come Regione Lazio una misura l’abbiamo già presa, visto che la riapertura delle scuole superiori è stata rinviata al 18 gennaio visto che ci sono alcuni indicatori in aumento. Se non si rispetteranno le regole che ci sono non sarà sufficiente perché andremo verso un peggioramento. Le prossime due o tre settimane sono molto importanti”.

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