Dal bollettino regionale di ieri 19 luglio emergono 17 nuovi casi di coronavirus nel Lazio, di cui 10 sono d’importazione.
A spiegare la situazione attuale è l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato:
“Oggi registriamo un dato di 17 casi di coronavirus. Di questi 10 sono casi di importazione: 6 casi sono di nazionalità del Bangladesh, un caso dall’Iraq, due dal Pakistan e uno dall’India. Rivolgo un appello all’utilizzo della mascherina o si dovrà richiudere. Non possiamo tornare indietro e disperdere gli sforzi fatti fin qui. Dobbiamo usare la mascherina o rischiamo nuovi casi come in Catalogna”.
Prosegue D’Amato:
“Questa mattina ho fatto visita alla RSA pubblica di Albano e voglio ringraziare tutto il personale della ASL Roma 6 per il grande impegno e la professionalità mostrati in questo periodo di emergenza. Queste strutture dimostrano l’importanza dell’impegno pubblico nella tutela e nel sostegno, non solo sanitario, alle fasce fragili della popolazione. Ho trovato un ambiente confortevole e personale qualificato e fortemente motivato”.
La situazione nelle Asl:
Nella Asl Roma 1 si registrano tre nuovi casi e di questi due sono persone di nazionalità del Bangladesh e riferite all’esito dei tamponi sulla Comunità del Bangladesh richiamati al drive-in. Un caso di una persona in fase di pre ospedalizzazione al Policlinico Umberto I.
Nella Asl Roma 2 dei quattro nuovi casi nelle ultime 24h due sono persone di nazionalità del Bangladesh e riferite all’esito dei tamponi sulla Comunità del Bangladesh richiamati al drive-in. Un caso riguarda una persona di nazionalità Indiana già posta in isolamento e un caso di una persona di rientro dal Pakistan ora ricoverato allo Spallanzani. Attivate le procedure del contact tracing internazionale.
Nella Asl Roma 3 sono sei i nuovi casi nelle ultime 24h e di questi due sono persone di nazionalità del Bangladesh e riferite all’esito dei tamponi sulla Comunità del Bangladesh richiamati al drive-in. Un caso riguarda una donna con link familiare ad un caso di rientro dall’Iraq. Un caso riguarda una persona segnalata dal medico di medicina generale e una persona con link con un cluster familiare già noto.