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Aiuto della Chiesa alle trans di Torvaianica: senza denaro e cibo a causa del coronavirus

Il lavoro si è fermato anche per loro; da quando è stata ufficializzata la quarantena le trans di Torvaianica non hanno più guadagni e sono senza aiuti.

Ma è stata la Chiesa a tendere la mano per prima a chi era in difficoltà; don Andrea Conocchia, parroco di Torvaianica, circa due settimane fa ha visto alla porta della chiesa una donna con abiti succinti chiedere aiuto e non ha esitato a consegnare un pacco con dei viveri.

“Ovviamente l’ho aiutata, ho capito che era messa male e non ho fatto troppe domande. Due giorni dopo è tornata con un’altra amica, anch’essa una trans. Anche in quel caso ho dato loro i pacchi che prepariamo con la Caritas e il Banco Alimentare pieni di viveri di prima necessità. Pasta, pomodori, farina, olio, latte, biscotti, zucchero” racconta il parroco, che così nei giorni successivi si è trovato alla porta sempre più persone.

“Visto che erano quasi tutte brasiliane, colombiane e argentine – continua don Canocchia – ho suggerito loro di mandare un messaggio al Papa. Cosa che hanno fatto e che io ho fatto avere al cardinale Kraiweski che conosco da tempo. Naturalmente l’ho avvertito dicendogli che si trattava di lettere poco protocollari, in lingua spagnola, con dei cuoricini. L’Elemosiniere si è presentato qualche giorno dopo con gli aiuti da parte del Papa che ha gradito il loro messaggio.
La cosa buffa è che quando ho mandato al cardinale Kraiewski i loro messaggi ho inserito dentro anche una copia del loro documento, perchè è la prassi. E dai documenti si vede che alla anagrafe hanno ancora il nome maschile. Alessandro, Paulo, Marcelo. Mentre nella vita normale sono Paula, Isabela, Felicita”.

Un aiuto che arriva direttamente da Papa Francesco dunque, che non ha esitato a porgere la mano alle persone bisognose che chiedevano aiuto. Un gesto importante che va contro qualsiasi pregiudizio.