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Roma, sequestrato il “banco degli orrori”: tutto è partito da Facebook

Da una segnalazione sui social network, è partita l’operazione delle forze dell’ordine. “Era ora – dichiarano i residenti – ma senza ulteriori controlli, il banco degli orrori tornerà”

Discussi, criticati e molto spesso al centro del dibattito, i social network sono diventati un potente mezzo di informazione e di divulgazione di foto e video. Attraverso i profili Facebook, Twitter, Instagram e Tik Tok milioni di persone comunicano, esprimono le proprie idee e prendono posizione. Alcuni si limitano ad osservare passivamente foto e video di altri, altri mettono bocca su ogni questione (anche quelle che non li riguardano in prima persona). Alcuni politici hanno anche sfruttato i social per fare carriera e riuscire a farsi conoscere.

A Roma è stato sequestrato il banco degli orrori. Tutto è nato da una segnalazione sui social network, che ha allertato le forze dell’ordine (Foto Facebook) – Roma.cityrumors.it

Proprio attraverso alcune segnalazioni sui social, le forze dell’ordine di Roma Capitale sono riuscite a fare luce su una vicenda particolare, che era stata più volte evidenziata dai residenti del centro storico. E che ha portato alla luce un comportamento decisamente dannoso per la salute di numerose persone. Gli inquirenti hanno infatti scovato e sequestrato quello che è stato immediatamente ribattezzato come “il banco degli orrori”.

Cos’è il banco degli orrori?

La denuncia è arrivata da una pagina Facebook del Rione Esquilino, che ha più volte segnalato una brutta abitudine di alcuni commercianti del mercato rionale. A finire nei guai è stato il titolare di un banco di macelleria, che è stato denunciato per frode in commercio e violazione delle norme igienico-sanitarie, per aver ripetutamente scaricato carne da un camion in mezzo alla strada, senza nessuna protezione per evitare che venisse contaminata.

L’uomo è stato incastrato dalle immagini pubblicate sui social network da diversi utenti. Nelle foto si vede un camion che scaricava in modo illegale le pezzature di carne, che in alcuni casi venivano trascinate sull’asfalto e poi messe direttamente sul bancone della macelleria, che era stata definita sui social ‘Il banco dell’orrore’. La carne non subiva alcun tipo di controllo e non seguiva nessuna prassi igienico – sanitaria. Spesso veniva semplicemente adagiata su un carrello e poi portata nel mercato, dopo che era stata ammucchiata e trascinata in mezzo alla strada.

L’uomo è stato fermato grazie alle foto e ai video che sono stati pubblicati online. E che hanno scatenato la reazione dei residenti. “Il Mercato è in uno stato di manutenzione pessimo. E le norme igieniche andrebbero rispettate a prescindere dallo stato strutturale dell’edificio. Purtroppo i comportamenti contrari alla legge di queste persone che lavorano con questo modus operandi danneggiano i pochi commercianti che operano correttamente”, ha scritto un utente. “Ma perché vi stupite ? L illegalità, sporcizia del mercato senza regole e senza accertamenti“, ha ribadito un’altra donna. “Forse a Calcutta si vedono scene simili… bisogna intervenire e sanzionare duramente chi lavora in queste condizioni da terzo mondo. Siamo in Italia, caspita”, ha scritto un’altra.

La carne inserita in un carrello e poi portata all’interno del mercato, senza alcun tipo di controllo igenico. Le immagini pubblicate sui social che hanno allarmato la polizia – Roma.cityrumors.it

Il blitz della Polizia di Roma Capitale

Ad intervenire, attraverso un blitz, è stata la Polizia di Roma Capitale del primo gruppo Trevi, che dopo queste segnalazioni, è entrata in scena ed ha verificato il modo illegale con il quale certe carni venivano prima scaricate e poi portate all’interno del mercato. Gli agenti sono intervenuti insieme ai sanitari dell’Asl, che oltre ad aver disposto la chiusura dell’attività commerciale hanno ordinato la distruzione di tutti gli alimenti presenti nel box. L’operazione rientra in quelle disposte dal presidente del I municipio per il ripristino della legalità e del decoro all’Esquilino. La notizia è stata commentata con soddisfazione dai residenti. Ma sono in pochi a pensare che la situazione sia stata risolta in modo definitivo. “Tutto ok, ma questa storia va avanti da anni. Purtroppo i controlli una tantum a distanza non risolvono il problema. La verità è che i fatti ci danno ragione. su tutto. Dentro quel mercato avviene di tutto . La politica ha distrutto l’Esquilino. Non ci sono assoluzioni per nessuno”.