Andrea Lunerti, zoofilo che combatte in prima linea l’insetto, lancia l’allarme: “Pericoli seri per la natura e per i cittadini”
“Forse qualcuno non si è reso conto della gravità della situazione che si sta vivendo a Roma”. Andrea Lunerti, zoofilo, combatte da mesi ormai contro la Vespa Orientalis, che sta prendendo sempre più piede in città. Ha realizzato decine e decine di interventi, ricevuto segnalazioni di esemplari e nidi in diverse parti della capitale, e si trova ogni giorno a spiegare ai cittadini i comportamenti da tenere in caso di ritrovamento di alcune specie all’interno delle proprie abitazioni.
La Vespa Orientalis si differenzia dalle vespe e dai calabroni, per diversi punti. Presenta un corpo di colore scuro, generalmente marrone o nero, con striature gialle sul torace e sull’addome. Nonostante i colori possono cambiare, sono facilmente riconoscibili dal forte contrasto tra le strigliature e il colore scuro del corpo di ogni singolo esemplare. Hanno un pungiglione molto resistente, attraverso il quale iniettano un veleno contenente una miscela di sostanze chimiche, tra cui istamina, acido solforico, proteine e altre tossine.
Ma perchè rappresentano un pericolo per le persone e per l’ambiente? Secondo Andrea Lunerti, intervistato in esclusiva da Notizie.com “la Vespa Orientalis si può espandere nelle campagne limitrofe alla città di Roma e può in grossa difficoltà l’apicultura. E’ un insetto predatore, si ferma davanti alle arnie, impedisce alle api di andarsi a nutrire e le cattura, sezionandole e nutrendosi dei loro muscoli interni. Si differenzia dalle vespe normali per una caratteristica particolare: le vespe sono animali predatrici, le Orientalis invece sono saprofaghe. Proliferano attraverso la cattiva gestione dei rifiuti e nei luoghi dove se ne trovano di più. Ed attacca, come prime prede le api. Può devastare totalmente l’apicultura. E’ una situazione che va contrastata. E’ l’unico insetto che si è evoluto in zone desertiche, che sopravvive alimentandosi con piccoli esserini che trova nel deserto. Figuratevi come può proliferare in una città come Roma dove ha trovato migliaia di rifiuti mal gestiti, con alimenti in avanzo all’aria aperta. Questo è l’inizio della fine”.
Si tratta di un insetto pericoloso, e dalla forza innata. E’ tra i più studiati al mondo – continua Lunerti – , perchè sta colonizzando ogni luogo del globo, creando disagi all’apicultura. Questo vespide è stato oggetto di studio già in Israele nel 1980, ma gli studi sono stati interrotti perchè le tute non sono servite per proteggere dagli attacchi. Poi negli anni novanta fatto salire sullo space Shattle e portato in missione nello spazio per testare la capacità di adattamento ad ogni clima. I risultati sono stati sconvolgenti. La Vespa Orientalis sa adattarsi ad ogni ambiente e ad ogni ostilità. Sono tornate sane e salve dallo spazio ed hanno continuato a costruire il nido come se niente fosse. Ha una forza incredibile. E’ inutile che qualcuno nella comunità scientifica ci accusi di fare allarmismo: noi diciamo solo la verità. E’ arrivato questo insetto che si sta espandendo a Roma e dintorni. Ma non solo. A Napoli sono nei guai. Io ricevo decine e decine di chiamate ogni settimana. A Napoli c’è un importante porto ed è infestata dalla Vespa Orientalis. Le istituzioni non aiutano la popolazione, noi operiamo su Roma e non possiamo muoverci”.
Nelle ultime settimane gli interventi si stanno moltiplicando. “Quest’anno ne abbiamo fatti circa una quarantina. Sono tantissimi: in zona Eur, in zona Piramide, in zona Roma Est, e a Monteverde, l’epicentro. Tutto è nato li”. Oltre ad essere un insetto molto intelligente, in grado di resistere a temperature estreme e a condizioni difficili, la Orientalis è anche una vespa molto aggressiva. “Alcuni pensano che non sia così, ma per loro vale lo stesso discorso che si può fare per una tigre e per un leone. Anche loro, tendenzialmente non sono aggressivi. Ma se li andiamo a disturbare reagiscono. Il problema qual è? E’ che è molto più facile disturbare una Vespa Orientalis. Faccio un esempio: se scelgono la nostra intercapedine o il nostro vano della serranda per nidificare, ci troviamo in una condizione di conflitto. Noi – continua Lunerti a Notizie.com – dobbiamo utilizzare la nostra serranda: tirarla su o giù e non possiamo utilizzare la tuta che ci protegge. Per le nostre attività quotidiana rischiamo di andare a rompere i loro nidi e a quel punto loro diventano molto aggressive. Difendono in modo aggressivo la loro prole e il loro nido. Non sono pacifiche”.
E quando ci attaccano, lo fanno in gruppo e con violenza inaudita. “Lo fanno attraverso le punture. Ogni esemplare è in grado di creare più punture. E le loro punture possono portare a shock emotivi. Il dolore è lancinante, fortissimo. Io sono abituato ormai, ma una persona che non lo è, rischia di andare incontro ad un bruciore fortissimo, che il più delle volte porta a svenimenti. A shock. Ho letto di una signora punta su un pullman e rimasta paralizzata per un paio di giorni. Il veleno dell’Orientalis sia più dannoso per le cellule del fegato: è più tossico. Ma queste cose le lasciamo ai responsabili medici. Io mi occupo di sicurezza animale e posso dire che questa situazione andava presa più seriamente. Non come spesso accade in Italia”, continua Lunerti.
Oltre quaranta interventi dall’inizio dell’anno, ma il picco, secondo l’esperto, deve ancora arrivare. “Ci sarà la prossima primavera. Abbiamo avuto una manifestazione lo scorso anno a Monteverde. Noi abbiamo avvertito tutti, anche i presidi ospedalieri. Ma sembrava un fatto circoscritto. Oggi invece abbiamo fatto degli interventi alla Piramide, all’Eur, in zona lunghezza, in provincia. E a Monteverde gli episodi sono triplicati. Questo ci fa preoccupare. A Monteverde è iniziata l’infestazione: ora si è espansa a tutta Roma. Ieri sono andato a Lunghezza, poi sono stato contattato da un ragazzo di Palombara Sabina. L’espansione è continua e siamo a settembre. Tra quindici, trenta giorni si accoppieranno le regine ed ognuna di loro darà origine il prossimo anno ad una nuova colonia. Potrebbe essere uno scenario terrificante”.
Lunerti chiude con una serie di consigli a tutti i cittadini. “Attenzione alla tapparelle, ad aprire le finestre, a non infastidire questi animali e soprattutto attenzione al fai da te. Questo tipo di vespidi sono aggressive, particolarmente audaci e capaci di attaccare dei soggetti in modo ripetuto. Ci sono state persone che le hanno affrontate senza protezione e sono state punte. Ed alcune sono state male per quattro o cinque giorni. Purtroppo si stanno diffondendo a causa dei rifiuti, che vengono mal gestiti: più cibo lasciamo a disposizione, più c’è la possibilità che vengano allevate tante regine, che sfarfalleranno in autunno e potranno colonizzare la città. Chiudete ogni buco, ogni fessura: installate retine di almeno 4 mm in balconi e sgabuzzini, dove le Regine possono trascorrere un inverno caldo e poi creare nuove colonie il prossimo anno. Installare le zanzariere in maniera antecedente alla serranda. Il cemento è il luogo più comune dove le abbiamo rimosse. Questi avvolgibili con le serrande sono stati scelti da questi insetti per i loro nidi. Facciamo in modo di rendere inaccessibile il vano della serranda. Tutto ciò che è intercapedine, dovrebbero essere muniti di retine”.