Milano, vandali all’attacco con bombolette spray contro la galleria Vittorio Emanuele II

Un gruppo di vandali ha preso di mira la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, deturpando il frontone con una grande scritta visibile anche da piazza Duomo.

L’episodio si è verificato ieri, lunedì 7 agosto, intorno alle 22. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia locale, che hanno cercato gli autori illuminando la galleria con le fotoelettriche, ma ormai erano andati via.

Milano, vandali all'attacco con bombolette spray contro la galleria Vittorio Emanuele II
Milano, vandali all’attacco con bombolette spray contro la galleria Vittorio Emanuele II (Ansa Foto) – romacityrumors.it

Salvini: “Faremo di tutto per acciuffare i teppisti”

Tutta la politica, maggioranza e opposizione, ha condannato il gesto. “Vergogna senza fine”, ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini. “Faremo di tutto perché le forze dell’ordine prendano questi teppisti, che devono avere una lezione che si ricorderanno per tutta la vita, a base di carcere, multa e servizi sociali a favore di disabili e anziani”. 

Fontana: “Devono pagare fino all’ultimo centesimo”

Anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha condannato il gesto: “Devono pagare fino all’ultimo centesimo!”, scrive sui social, aggiungendo che “dei deficienti hanno vandalizzato la facciata di Galleria Vittorio Emanuele. Li prenderemo. Non possiamo accettare che le nostre città e la nostra cultura siano continuamente imbrattate e vandalizzate. Massimo della pena”. 

Albieni (Pd): “Punire anche chi ha permesso che ciò avvenisse”

Il consigliere comunale del Pd Michele Albiani si schiera contro i vandali: “Chi ha permesso che ciò avvenisse, allo stesso modo dei vandali, deve essere punito in maniera esemplare”. 

Rocca (FdI): il comune si costituisca parte civile”

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Francesco Rocca vuole che il Comune si costituisca parte civile, ricordando che non è il primo atto vandalico ai danni dei monumento in piazza Duomo. “In Italia troppi writer vandali rimangono impuniti, soprattutto dopo la depenalizzazione di questo reato; la dimostrazione è lo stato di salute di molti edifici presenti nella nostra nazione, soprattutto nelle grandi città; a Milano venne imbrattata da scritte anche la casa natale di Alessandro Manzoni e solo grazie all’intervento di volontari, il palazzo è tornato in un buono stato. Occorre quindi aumentare le pene nei confronti di chi compie atti vandalici danneggiando edifici e monumenti, il rischio emulazione è molto alto”. 

Bassi (Lega): “Il livello più basso da cui ripartire”

Della stessa idea anche il consigliere della Lega del Municipio IV Paolo Bassi: “L’episodio è tanto scioccante quanto positivo. La sua gravità palesa anche agli occhi di tutti la situazione in cui versa la città. Certe cose in periferia sono all’ordine del giorno, ma non fanno notizia. Prendiamolo come “punto zero”, come il livello più basso raggiunto dal quale ripartire. Non per spandere repressione a casaccio – ha concluso -, ma per rivedere seriamente qualcosa che non funziona. Per riportare decoro, in centro come in periferia, senza distinzione”.

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