Nei giorni scorsi in Consiglio dei ministri ha approvato l’abrogazione dell’isolamento per i positivi al Covid-19.
Si dice addio anche all’ultima misura per contrastare il virus Sars-Cov-2, ma non tutti sono d’accordo. In un’intervista a Notizie.com, l’infettivologo Massimo Galli esprime alcune perplessità e ritiene che la decisione sia “una trovata politica per dare soddisfazione a parte dell’elettorato che ha votato questo governo”.
Una decisione che “per quanto mi riguarda si commenta da sola, presa alle spese di ospedali e direttori sanitari, perché a loro va demandata l’ultima decisione”.
“Decisione in contraddizione con le indicazioni dell’Oms”
Nei giorni scorsi, l’Oms ha dichiarato che anche se l’emergenza è finita a maggio, gli Stati non devono smantellare le infrastrutture, continuare a fare i richiami vaccinali alle persone a rischio, monitorare le varianti e segnalare i casi. Anche per questo, secondo Massimo Galli, “il governo si fa bello dicendo che il Covid è finito, senza avere nessuno strumento reale per poterlo dire dal punto di vista scientifico, e anche in contraddizione con le indicazioni dell’Oms”.
“Si doveva mantenere anche l’isolamento ospedaliero”
Secondo l’infettivologo “sarebbe stato saggio” anche “mantenere l’indicazione dell’isolamento ospedaliero per le persone con infezioni in atto. Non posso essere d’accordo, sono motivazioni campate in aria”.
Tuttavia, aggiunte nell’intervista a Notizie.com, la situazione del Covid è sotto controllo: “Non possiamo dire che siamo completamente fuori dal rischio di infezione”, anche se “abbiamo comunque sempre avuto un certo numero di morti di Covid settimanale. Sicuramente siamo messi meglio di tre anni fa, ma non possiamo essere sicuri di non contrarre l’infezione se ci trovassimo di fronte a una variante particolarmente diffusiva”.
Nuova variante EG.5: “Niente a che fare con la pericolosità delle altre varianti”
L’ultima variante monitorata dall’Oms è la EG.5: “Le varianti ormai sono centinaia, e si sono tutte generate dal ceppo di Omicron. I dati sono ancora troppo pochi per poter dire che è diversa dalle altre”. E ancora, conclude Galli, “il Sars-Cov-2 cambia per mutazioni puntiformi e su ricombina da ceppi diversi. A un certo punto è in grado di trasmettersi con successo”. Il modo in cui muta, è diverso dal virus influenzale, “più rapido, continuo e ha un impatto maggiore. Andremo avanti così per un altro po’ e non possiamo possiamo prevedere cosa succederà. Possiamo dire per certo però, che Eg.5 non è niente di simile alle varianti Alfa, Delta e Omicron, che causarono vere e proprie ondate in un mondo meno vaccinato di questo”.