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Bonus mobili al 50%: si rischia di perderlo se è successo questo agli arredi, lo conferma l’AdE

Attenzione alle procedure per il bonus mobili. Quando si rischia di perdere il beneficio del 50%? L’ordinanza lo spiega.

Quando si parla di bonus mobili si fa riferimento ad una misura che consente di risparmiare, rimborsati nell’arco di dieci anni, il 50% dei costi sostenuti sia per l’acquisto degli arredi che di una serie di grandi elettrodomestici. A differenza di altri incentivi, per beneficiarne è però necessario che vi sia un intervento trainante, nella fattispecie una ristrutturazione o lavori di manutenzione straordinaria, da effettuarsi prima di passare al bonus mobili.

Bonus mobili, quando si rischia di perderlo e di doverlo restituire? (roma.cityrumors.it)

Solo in questo modo l’Agenzia delle Entrate riconoscerà l’agevolazione consentendo di riavere indietro, sempre nel limite della propria capienza Irpef, la metà delle spese sostenute suddivise in dieci rate di uguale importo.

Bonus mobili, permette di risparmiare molto ma attenzione a quando si rischia di perderlo

Quello che però in tanti si domandano è se il bonus possa essere sfruttato solo a fronte della ristrutturazione edilizia. A tal proposito è intervenuta l’Agenzia delle Entrate che, nel ricordare che oltre ai mobili gli elettrodomestici consentiti sono quelli di classe non inferiore alla A+ o alla A per forni e lavasciuga, ha spiegato che si può beneficiare di tale detrazione nel caso in cui essi vadano ad arredare l’immobile oggetto dell’intervento di ristrutturazione.

La sentenza della Cassazione sulla restituzione del bonus mobili (roma.cityrumors.it)

Ma non solo, perché di recente è stata diffusa anche un’ordinanza della Cassazione, la numero 29852 di fine ottobre 2023: in essa viene chiaramente specificato che gli interventi di recupero edilizio devono essere effettuati nell’immobile che sarà successivamente destinatario degli arredi o degli elettrodomestici. Solo in tal modo infatti sussisteranno i presupposti per poter ottenere la doppia detrazione fiscale.

L’ordinanza, sulla quale si sono espresse la Ctp di Mantova e la Ctr della Lombardia prima della Cassazione stessa, riguardava la richiesta ad un contribuente di imposte e oneri accessori in merito a “detrazioni per spese di ristrutturazione e arredo”.

Il ricorso è stato rigettato due volte prima di arrivare davanti al tavolo dei giudici di legittimità che, a loro volta, hanno nuovamente rigettato il ricorso con richiesta di versamento, inoltre, delle spese di giudizio. Pertanto sono due le condizioni necessarie da rispettare: da un lato l’intervento trainante, con rispetto delle tempistiche di applicazione del bonus mobili a parte dall’anno successivo a quello dei lavori; dall’altro il fatto che gli acquisti vadano ad essere inseriti nell’abitazione oggetto degli interventi stessi.

Daniele Orlandi

Giornalista pubblicista dal 2012, ho collaborato con giornali cartacei e online, come social media manager e al coordinamento di redazione. Appassionato di musica, ambiente, architettura e arredamento.