Antonello Venditti ha dovuto sostenere un’operazione all’occhio a causa del pucker retinico: cos’è, i sintomi e come si cura
La musica è spesso espressione di un popolo, di un modo di vedere la vita o semplicemente la colonna sonora di un’esistenza. Antonello Venditti, proprio per queste ragioni, è diventato un simbolo di Roma, nella sua essenza più pura, tanto da raccontare i suoi bisogni e le sue immagini più vere.
Per i fan è un idolo incontrastato, un compagno di viaggio con cui condividere la quotidianità dolce e amara della propria esistenza, e in molti si saranno preoccupati per l’intervento all’occhio che ha dovuto subire e di cui lui stesso ha parlato.
La patologia che l’ha colpito è piuttosto comune e fa parte della classe di difetti funzionali tra il corpo vitreo e la macula. In particolare, prende il nome di pucker maculare; si tratta di membrana molto sottile che viene a formarsi nella parte centrale della retina.
Con il tempo tende a ispessirsi e ad avere dei problemi, a raggrinzirsi. Il termine pucker, infatti, dall’inglese si traduce come ‘raggrinzimento’ e ha delle conseguenze dirette sulla conformazione della retina, che subisce delle deformazioni. Di conseguenza, spesso causa una distorsione che peggiora la qualità della vista. Dopo i 50 anni, questa patologia è piuttosto comune e ha maggiore incidenza laddove ci sono già stati insulti o danneggiamenti di varia natura. Dalle infezioni a traumi, precedenti operazioni o distacco di retina, si tratta di fattori predisponenti che possono facilitare l’esordio della malattia.
Tra i primi sintomi c’è sicuramente una vista che peggiora e si fa man mano sempre più sfocata, tanto da condurre il paziente dall’oculista, senza mezzi termini. In base alla gravità del danneggiamento della retina, si avvertono anche distorsione della vista nelle attività giornaliere, la percezione degli oggetti più grandi o più piccoli del normale e linee o immagini dritte (anche le lettere di un libro) che diventano storte o ondulate.
Dopo il sospetto diagnostico, l’oculista prescrive un esame del fondo oculare e può eseguire un test di Amsler, che permette di valutare il grado di distorsione. Si procede, quindi, con l’OCT (tomografia a coerenza ottica) per conferma diagnostica. In molti casi, non c’è neanche bisogno di una cura: si tratta di fastidi spesso lievi e che alterano di poco la qualità della vita.
In altri, invece, laddove si noti un peggioramento fino a rendere impossibile guidare o leggere, si procede con l’intervento chirurgico. Si può intervenire con un lavoro di peeling, l’asportazione della membrana, oppure con la vitrectomia, con l’obiettivo di stabilizzare il problema prima che peggiori ulteriormente o addirittura di riportare la situazione alla normalità.
Le speranze di recupero dipendono in larga parte dai danni alla retina in fase pre-operatoria, per cui un consulto tempestivo in sede oculistica a volte può essere decisivo. Speriamo sia stato così anche per Venditti.