L’Assemblea capitolina, unitamente a tutti i principali comuni italiani, prende posizione alla luce dei troppi casi di femminicidio: “Una situazione che non si può più accettare”
Roma e tutti i principali Comuni italiani, prendono posizione di fronte ai tanti, troppi casi di femminicidio nel nostro Paese. Nel corso della seduta in Campidoglio, la Presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, ha letto un messaggio congiunto dei presidenti dei Consigli comunali delle principali città italiane per chiedere ai rappresentanti parlamentari di agire in maniera celere al fine di contrastare i fenomeni di femminicidio, purtroppo in costante crescita.
Il Campidoglio, insieme ai principali comuni italiani, condanna con forza tutti gli atti di violenza perpetrati ai danni delle donne. L’omicidio di Giulia Cecchettin è solo l’ultimo di una lunga serie. In questo 2023 anche la Capitale ha pianto la morte di numerose donne: spesso uccise per mano degli uomini con i quali avevano avuto una relazione. Il Comune prende posizione e auspica un immediato cambio di rotta: “Non possiamo rimanere più indifferenti. Dobbiamo essere uniti in una battaglia di civiltà, per un vero cambiamento culturale. E’ importante una voce univoca, perché non possiamo più accettare casi atroci come quello di Giulia, solo l’ultimo in ordine cronologico. Vanno messe in campo misure per fermare definitivamente ogni atto di violenza di genere. Partendo dalla difesa della libertà e della dignità di tutte le donne”, dichiara la Presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli.
Nel testo letto nell’Aula Giulio Cesare e che porta la firma di tutti i Consigli comunali delle principali città italiane, si fa riferimento al numero in costante crescita di femminicidi. Una piaga che colpisce il nostro Paese: “A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un altro atroce femminicidio si è appena consumato nei confronti di una giovane studentessa. Questo richiamo doloroso alla realtà è un segno che non possiamo e non dobbiamo ignorare. La violenza di genere è una piaga che attraversa le barriere di età, classe sociale e cultura, colpendo indistintamente le nostre madri, figlie, sorelle e amiche. È un problema che riguarda tutti noi, come individui e come società e davanti al quale non si può più tacere.
I Comuni italiani si impegnano a lavorare in unione, per cercare di cambiare la situazione: è necessario un netto cambio di rotta: “Dobbiamo lavorare insieme per creare una comunità che promuova il rispetto reciproco, l’uguaglianza e la solidarietà. La violenza sulle donne che si spinge fino al femminicidio è un problema culturale e sociale e purtroppo lo squilibrio di potere nei rapporti fra i sessi è ancora forte. C’è un cambiamento ma non è rapido, non c’è stata ancora una vera svolta perché i messaggi che arrivano dalla società sono contrastanti”.
Nell’ultimo periodo si sono spese tante parole, immaginando leggi e prese di posizione: promesse che, purtroppo, non sono state mantenute: “Non è più il tempo delle parole, è il tempo di agire. Ognuno di noi al meglio delle proprie possibilità, ognuno di noi attuando azioni concrete superando ideologie e steccati mentali. Con questo messaggio congiunto, che unisce in un’unica voce i presidenti dei consigli comunali delle principali città italiane, chiediamo ai nostri rappresentanti parlamentari di agire in maniera celere per contrastare un fenomeno che purtroppo è in costante crescita e dichiariamo la nostra piena condanna a qualsiasi atto di violenza. Forte sarà il nostro impegno perché ogni comunità diventi un luogo sicuro e solidale per le donne, dove possano vivere libere dalla paura e dove ognuna, indistintamente, possa godere della sua vita in tutta sicurezza e dignità”.
L’ultimo pensiero è dedicato alla famiglia di Giulia Cecchettin, devastata dalla morte della 22enne. Un omicidio che ha sconvolto l’intero Paese. “In questo momento di dolore, ci uniamo nel cordoglio alla famiglia di Giulia e di tutte le famiglie distrutte da femminicidi, che la loro memoria sia onorata da azioni concrete atte ad estirpare la violenza di genere dalla nostra società“.