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Cronaca Roma

“Free Palestine”: il Blocco Studentesco espone striscione vicino al Colosseo

Un lungo striscione è apparso nella notte  nei pressi del Colosseo e rivolto ai partecipanti del raduno internazionale delle destre europee

Dopo la manifestazione davanti all’Università La Sapienza del movimento studentesco Cambiare Rotta, che ha esposto striscioni e slogan a favore della Palestina (“La solidarietà alla Palestina non si criminalizza, il popolo palestinese vive in un regime di occupazione pluridecennale, violazione sistematica dei diritti umani e violenza sui civili da parte del regime sionista”), anche il Blocco Studentesco esce allo scopetto, schierandosi al fianco del popolo palestinese.

Lo striscione apparso nei pressi del Colosseo e firmato dal Blocco Studentesco (Foto Ansa) – Roma.Cityrumors.it

Nella notte è stato esposto un lungo striscione nei pressi del Colosseo, rivolto  al raduno internazionale delle “destre europee” che vede tra gli invitati i membri del Partito Repubblicano degli Stati Uniti e del Lykud Israeliano. Il Blocco Studentesco ha preso le parti della Palestina:  “Free Palestine, free Golan, free Artsakh” , questo il messaggio scritto nello striscione esposto a pochi passi dall’Anfiteatro Flavio. Una sorta di biglietto da visita rivolto ai partecipanti del raduno internazionale.

Il movimento giovanile studentesco di estrema destra si rivolge direttamente ai rappresentanti dei Governi, che a loro dire “contribuiscono attivamente – si legge in una nota – alla destabilizzazione del Vicino Oriente ed insieme alla complicità Turca, occupano stabilmente porzioni di territorio Siriano, armano l’Azerbaijan contro il popolo armeno e garantiscono prosperità ai gruppi terroristici che nell’ultimo decennio hanno aggredito le metropoli del nostro Continente”.

Alcuni momenti della manifestazione all’Università La Sapienza, avvenuta negli scorsi giorni (Frame Youtube) – Roma.Cityrumors.it

“Nessun giovane Europeo oggi – afferma Blocco Studentescopuò vedere Israele e Stati Uniti come interlocutori accettabili per una politica di stabilità euro-mediterranea in chiave sovrana. Tantomeno partiti che hanno come comun denominatore l’essere filorussi ed antieuropei. La sistematica destabilizzazione portata avanti in questi anni dalla Knesset in Syria, Giordania, Palestina ed Armenia ha causato oltre ad un continuo e sottaciuto genocidio del popolo palestinese nella Striscia di Gaza, un fenomeno migratorio che si è riversato sull’Europa con l’ombra lunga dello Stato Islamico”.