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Cronaca Roma

Covid, brutte notizie: boom di casi nel Lazio. I virologi in allarme

Casi in aumento nella nostra regione: nel corso dell’ultima settimana i numeri sono impennati. “Colpa della nuova variante”. Ecco i comportamenti da evitare…

Con l’arrivo della stagione estiva, tradizionalmente si assiste a una diminuzione dei virus respiratori, poiché le alte temperature e l’esposizione ai raggi UV tendono a limitarne la diffusione. Anche negli anni in cui il Covid era ancora al centro delle preoccupazioni di virologi e medici, in estate si registravano diminuzioni e cali dei contagi. Ma quest’estate la situazione sembra essere notevolmente cambiata. Le nuovi variati, che stanno circolando in Italia, hanno portato ad un innalzamento dei casi , con nuove ondate di Covid-19 pronte a farsi largo durante l’estate.

Covid, boom di casi nel Lazio, i virologi lanciano l’allarme – Roma.Cityrumors.it

Da alcune settimane, è stata individuata una nuova famiglia di varianti del coronavirus, denominata FLIRT, che sta destando particolare preoccupazione nella comunità scientifica. In particolare, le varianti KP.3 e LB.1 stanno mostrando un allarmante trend di crescita dei contagi a livello globale. Inizialmente, l’aumento dei casi è stato rilevato principalmente negli Stati Uniti, soprattutto negli stati situati nella parte occidentale del Paese. I dati a livello federale hanno confermato questa tendenza preoccupante. Ora, purtroppo, il fenomeno si sta diffondendo anche in Italia, con un incremento sempre più evidente dei contagi da Covid-19 durante il periodo estivo.

“Sono in tutto 33 i campioni collegati all’Italia a giugno di cui solo 11 sequenziati sul territorio nazionale, mentre gli altri arrivano dagli screening aeroportuali”, ha dichiarato Federico Gueli, virologo ed esperto di malattie infettive. “Su 32, 22 appartengono a un lignaggio KP: 12 su 22 sono KP.3 l’ultima variante data in ascesa a livello globale, e 6 di queste 12 sono KP.3.1.1, che è la variante più veloce al mondo al momento”. In Italia questa nuova variante si sta diffondendo in modo preoccupante: “È emersa a Cadice in Andalusia a fine marzo ed è la principale spinta dell’onda attuale in Spagna. Pur in presenza di un campione numericamente molto basso, ma facendo lo stesso confronto con altri Paesi con numeri fino a 10 volte più grandi a livello di campionamento, sembra che l’Italia sia il secondo Paese al mondo per prevalenza di questa veloce variante approcciando un 20% sul totale dei campioni disponibili”.

L’andamento generale dei contagi nella regione Lazio. Il trend è piuttosto chiaro – Roma.Cityrumors.it

I dati nel Lazio: la preoccupazione dei medici

Nella regione Lazio la situazione sembra essere molto delicata. I numeri, come testimoniato dai grafici, sono in netto crescita: nell’ultima settimana c’è stato un forte rialzo dei positivi: oltre il ventuno per cento in più rispetto agli ultimi sette giorni. E’ aumentato anche il numero di tamponi effettuati (oltre ottomila, il tre per cento in più) segno evidente di come ci sia una maggiore richiesta, dovuta dal sempre più alto numero di persone che evidenziano problemi di salute. Aumentano i casi e la curva è in salita, ma fortunatamente continuano a scendere i numeri dei ricoveri (meno undici per cento rispetto a sette giorni fa), a conferma di come il virus continui a circolare con forza, ma sia molto meno debilitante rispetto a prima.

Europei, Olimpiadi e vacanze

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, ci sono alcuni fattori che potrebbero portare ad un ulteriore aumento dei casi: su tutti i Campionati Europei attualmente in corso (che portano decine di persone a vedere le gare insieme), e le prossime vacanze. “È possibile, ma ritengo che l’impatto sulla sanità pubblica non sia pesantissimo, anche se viaggi, baci, abbracci delle vacanze sicuramente sono un elemento facilitante anche di diffusione delle varie nuove varianti e di facilitazione della velocità della loro penetrazione. Quindi dovremo aspettarci un andamento delle infezioni simile alle ormai familiari, onde di un sasso in uno stagno, con una tendenza ad avere un problema di sanità pubblica meno rilevante, ma da non dimenticare, perché abbiamo comunque evidenza del fatto che ci siano ancora casi abbastanza impegnativi fra le persone anziane”.