Coppia di ciechi aggredita da cittadini rom: tentata truffa

Da Il Corriere della Città si apprende l’ennesimo tentativo di truffa a cittadini disabili, questa volta già protagonisti in passato di una disavventura sulle strisce pedonali, quando stavano per essere investiti da un’auto.

Sarà una casualità, ma anche in questo caso la coppia, lui, 40 anni, completamente cieco, lei, 38, ipovedente, stava attraversando la strada quando una donna si è avvicinata urtando il bastone della donna, buttandosi a terra e lamentando un dolore al ginocchio.

Poi il racconto di Silvia:
“Sono arrivate delle persone che le hanno dato assistenza e che ci hanno mandati via.
Siamo quindi andati al supermercato e abbiamo iniziato a fare la spesa, ma lì ci siamo trovati di fronte alcuni individui con accento dell’est Europa che ci hanno fermato dicendoci “Voi dovete rimanere qua per quello che avete combinato alla signora”. Abbiamo capito subito che si trattava di un tentativo di estorcerci del denaro. Quindi ho detto a una di loro “Tu non sei nessuno che cosa vuoi?”. Non nascondo che mi ero agitata un po’, ma ho mantenuto il sangue freddo. Sapevo di avere ragione, perché il bastone era in posizione corretta e occupava solo lo spazio corrispondente alla spalla. Quindi, per inciampare, evidentemente la donna lo aveva fatto apposta. E in ogni caso non per colpa mia”.

“Ci aveva seguiti per almeno 10 minuti. Pensando che entrambi fossimo completamente ciechi si era avvicinata tantissimo. Era proprio dietro di noi, a nemmeno un metro. Per questo sono riuscita a vederla. Mi sono girata e lei ha iniziato a gridare: “Ma allora ce vedi!”, come se l’imbrogliona fossi io. Ma non è così. La mia invalidità è reale, solo che, da ipovedente ‘modumano’, intravedo ancora qualcosa, ovvero identifico il movimento della mano, i colori accentuati e le ombre. In quel momento, se non fossi stata spaventata e arrabbiata, le avrei risposto “no, sei tu che hai fatto il miracolo!” continua Sonia.

La coppia riesce a contrastare gli aggressori e minaccia di chiamare la polizia; solo a quel punto la donna sparisce .
“Abbiamo chiamato davvero la polizia. – conclude Sonia – Purtroppo abbiamo dovuto aspettare 40 minuti, forse perché oggi è un giorno di festa. Gli agenti hanno controllato la foto che ho scattato alla donna, dove si vede bene in volto. Hanno fatto un giro del quartiere, per vedere se riuscivano a rintracciarla e nel frattempo siamo tornati a casa scortati dalla polizia”.

Anche Alessandro dal suo canto ha spiegato:
“Essere identificati come persone apparentemente come fragili che non sanno agire ci mette in una posizione di pericolo. La cronaca lo dimostra ogni giorno. Probabilmente, vedendo entrambi con il bastone e quindi come persone assolutamente fragili da colpire, hanno pensato che eravamo bersagli facili. Invece hanno sbagliato”.
E su Centocelle, luogo dell’aggressione, commenta:
“Qui si sono insediate queste persone che molto spesso creano disagio. Ripeto, non è una questione di razzismo. Se si rispettano le regole, per noi va tutto bene. Basta non rubare e non truffare. L’altro giorno al supermercato si percepiva il disagio della cassiera, perché chiedevano lo scontrino della merce prima di pagare. In pratica volevano portarsi via la merce con regolare scontrino, ma senza soldi. Noi non vediamo, ma sentiamo tutto. E sono sempre le stesse persone a fare tutto questo nel quartiere. Mi chiedo: la sicurezza in strada, dov’è?”.

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