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Cronaca Roma

18enne palpeggiata in via del Corso: il colpevole rilasciato dopo la condanna

Si è avvicinato a quella ragazza che stava guardando le vetrine in via del Corso a Roma e l’ha palpeggiata. E alle urla e ai tentativi della diciottenne di difendersi, ha continuato a molestarla, mettendole le mani sul petto. Ma ora Amadi Riza è di nuovo a piede libero. A bloccare il 34enne di origine afgana, era stata, due giorni fa, la polizia. Gli agenti, a piazza Colonna, avevano sentito le urla e subito erano intervenuti procedendo all’arresto in flagranza.

Ieri il Tribunale ha condannato l’imputato, processato per direttissima con tiro abbreviato, a un anno e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale attenuata e ha accolto la richiesta della difesa di concedergli la sospensione della pena. L’uomo, da 17 anni in Italia, ha i documenti in regola, è disoccupato e percepisce il reddito di cittadinanza. Era incensurato e così i suoi legali hanno chiesto al giudice di concedergli un’ultima possibilità. Un altro passo falso e finirà in carcere.

LA CONDANNA
L’accusa, che gli ha contestato la violenza sessuale attenuata, aveva chiesto un anno e quattro mesi di reclusione senza sospensione della pena, perché avrebbe palpeggiato ripetutamente e con forza la diciottenne. La giovane, alle 10 del mattino, passeggiava nel centro storico per fare compere quando, mentre guardava le vetrine della via dello shopping, l’uomo si è avvicinato e ha iniziato a toccarla. La diciottenne ha provato subito a difendersi e a staccarsi dall’aggressore con tutte le sue forze, ma non è riuscita a mandarlo via. E così il 34enne ha continuato a molestare la sua vittima, finché non si è messa a urlare.

L’ARRESTO
Alle grida d’aiuto della ragazza, lui ha cercato di fuggire verso piazza Colonna. La diciottenne l’ha inseguito urlando e, ai piedi della colonna di Marco Aurelio, davanti a Montecitorio, una volante del distretto Trevi è intervenuta e ha arrestato Amadi Riza. Riza ha detto al giudice che la ragazza era consenziente. Lui si trovava in via del Corso per le sue solite passeggiate mattutine e sarebbe stata la diciottenne a chiedergli di avvicinarsi e farsi toccare il seno per poi arrabbiarsi senza alcun motivo.

L’uomo, disoccupato è ormai da quasi vent’anni in Italia, va avanti grazie ai 500 euro mensili del reddito di cittadinanza. E ogni mattina attraversa un pezzo di città a piedi, da Piramide, dove abita, fino a via del Corso, dove ha incontrato la vittima. La versione dell’imputato non è stata ritenuta credibile dall’accusa che, infatti, aveva chiesto il carcere.

Secondo la difesa di Riza, invece, si tratterebbe di un gesto di “follia passeggera”, l’uomo si trova in Italia da diciassette anni e non ha mai commesso reati di questo tipo, ha sottolieneato l’avvocato. A suo carico c’era solo un decreto penale di condanna del 2007 per immigrazione clandestina. Ma la sua posizione era poi stata regolarizzata. Per il legale dell’imputato non ci sarebbero state né violenze, né minacce. L’afgano avrebbe insistito nel suo gesto solo perché non ne aveva colto sin dal primo momento la gravità. Per questo la difesa ha chiesto al giudice il minimo della pena con sospensione condizionale. E il giudice ha accolto la richiesta. Riza è di nuovo libero.

Francesca De Martino
Il Messaggero