I cento anni di Palazzo Montecitorio

Lo scorso 20 novembre 2018 si è celebrato un importante avvenimento per la Repubblica Italiana: il centenario della prima seduta della Camera dei deputati, dopo la fine della Prima guerra mondiale. In questa occasione, è stata inaugurata la mostra “La nuova Aula della Camera dei deputati”.

Il progetto di Ernesto Basile per Montecitorio“, visitabile fino al 15 febbraio 2019, presso la Sala della Regina. L’esposizione, compiuta dalla Camera in collaborazione con l’Archivio Basile e l’Università di Palermo, presenta i documenti impiegati dall’architetto dalla fase progettuale a quella esecutiva.

Palazzo Montecitorio ha una lunga storia che merita di essere ricordata. Infatti, fin dai tempi degli antichi Romani il luogo in cui sorge era adibito allo svolgimento delle assemblee elettorali; da qui deriva il nome “mons citatorius“.

Il palazzo fu originariamente realizzato da Gian Lorenzo Bernini, su commissione di Papa Innocenzo X come regalo di nozze alla nipote Costanza Pamphili, che stava per sposare il Principe Niccolò Ludovisi. A causa di contrasti diplomatici tra Innocenzo X e Ludovisi, i lavori furono interrotti per essere ripresi dall’architetto Carlo Fontana.

Così il palazzo fu inaugurato nel 1696, come sede della Curia, del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, acquistando grande importanza nella vita giudiziaria dello Stato pontificio. L’edificio cambiò destinazione nel Risorgimento, quando, all’indomani dell’Unità d’Italia, si rese necessario trovare un edificio in grado di ospitare l’assemblea incaricata di emanare leggi per il nuovo regno che si andava costituendo.

I primi lavori furono svolti dall’ingegnere Paolo Comotto, che trasformò il cortile in un’aula semicircolare, inaugurata il 27 novembre 1871, e successivamente affidata al un nuovo esperte Ernesto Basile. Quest’ultimo, figlio d’arte (il padre Giovan Battista Filippo era uno dei principali architetti siciliani dell’Ottocento: a lui si deve il Teatro Massimo di Palermo), era un architetto palermitano rappresentante del liberty italiano.

Lavorò sul progetto originario di Paolo Comotto, apportando modifiche sostanziali all’edificio originario: aumentò l’altezza, ideò il “Translantico”, il famoso salone, così chiamato per l’arredo caratteristico delle grandi navi usate all’inizio del Novecento; il Casellario, l’Archivio legislativo. Basile scelse per le pareti un colore rosso, simbolo del potere e del prestigio, come si usava fin dai tempi degli antichi Romani, definito “rosso Basile”.

Le pareti di questo edificio hanno visto eventi storici di massima importanza: nella Sala della Lupa, così chiamata per la presenza di una scultura in bronzo della lupa capitolina, Matteotti fece il discorso contro l’ideologia fascista nel 1924 e, a causa di questa sua opposizione politica, fu barbaramente ucciso. Nella stessa aula, nel 1946 fu dichiarata la vittoria della repubblica al referendum costituzionale.

In una teca, è contenuta una copia originale della Costituzione con l’elenco dei voti dati da ogni singola regione: da essi si evince come il voto delle regioni settentrionali sia stato determinante per la vittoria della repubblica, di fronte a quelle centro-meridionali filo-monarchiche.

In particolare, occorre soffermare l’attenzione sulla “Sala delle donne”, voluta e inaugurata da Laura Boldrini il 14 luglio 2016, in cui sono appesi i ritratti delle 21 costituenti: dalle prime dieci sindache elette nel corso delle elezioni amministrative del 1946 alla prima Presidente della Camera, Nilde Iotti; dalla prima Ministra, Tina Anselmi alla prima Presidente di Regione, Anna Nenna D’Antonio.

Sulla quarta parete vi sono due specchi, con scritte le cariche che ancora non sono state coperte da una donna, Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio dei Ministri, e un’esortazione alle donne che visiteranno il palazzo: «Tu potresti essere la prima». Un invito alle donne di ogni età e origine a sognare in grande. Il terzo specchio, con la scritta Presidente del Senato, è stato rimosso dopo le elezioni del 4 marzo 2018, che hanno visto Elisabetta Casellati ricoprire questo prestigioso incarico.

Tutti gli italiani dovrebbero visitare Montecitorio non solo per conoscere la nostra storia e per comprendere le origini della nostra Repubblica, ma anche per capire che la Camera dei Deputati, così come il Senato, non sono istituzioni astratte e lontane da tutti noi, ma estremamente vicine, in quanto in queste assemblee vengono adottate decisioni che riguardano tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana.

Entrando nella Camera dei Deputati, si ha l’impressione di essere cittadini, parte di uno Stato più importante di quanto si creda e, soprattutto, si ha l’impressione di poter fare la differenza.

Articolo di Valeria Castelluccio

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