In base all’analisi dei tabulati telefonici risulta che il giovane ricercatore italiano Giulio Regeni era pedinato e controllato almeno fino al 25 gennaio del 2016, giorno della sua scomparsa.
I risultati dell’attività di indagine svolta dai Ros e Sco sono stati resi noti alle autorità egiziane già dal dicembre 2017 in quanto presenti nella informativa messa a disposizione dalla magistratura romana.
Sette agenti, appartenenti ai servizi segreti egiziani, finiranno nel registro degli indagati nell’ambito dell’indagine della Procura di Roma; nei loro confronti i pm contestano il reato di sequestro di persona.
L’iscrizione formale verrà fatta dal pm Sergio Colaiocco nei primi giorni della prossima settimana.