False assunzioni al Comune di Roma: donna incastrata

Pagamenti che oscillavano dai 2.500 ai 6.000 euro per lavorare al Comune di Roma, Coni e Risorse per Roma.

Questa maxi truffa è stata messa in atto da una famiglia e scoperta dagli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale che hanno arrestato una 54enne.  28 sono i capi di accusa a suo carico, tra cui truffa, falso, contraffazione, violenza, minacce, estorsione e millantato credito, con l’aggravante di aver compiuto tali reati in concorso con altre persone. Quattro sono le persone coinvolte, tra cui il marito, che gestiva il denaro proveniente dagli illeciti.

Nel corso delle indagini, avviate nel 2013 su delega della Procura della Repubblica di Roma e condotte dal personale della Polizia Locale, è emerso che la donna ha eseguito raggiri, insieme ai suoi complici, per un ammontare superiore ai 100mila euro.

La donna ingannava le persone, promettendo, in cambio di denaro, posti di lavoro all’interno di Roma Capitale, presso il Coni e altri enti a rilevanza pubblica. Era titolare di una “un’agenzia di servizi”, dove riceveva  le vittime, gestendo tutte le pratiche necessarie alla falsa assunzione: colloqui, visite mediche, certificati anagrafici, finti corsi di formazione.  Il tutto avveniva dietro un pagamento che oscillava dai 2.500 ai 6.000 euro a “cliente”. Le somme venivano pagate in varie soluzioni, sino al saldo che avveniva alla consegna delle lettere di assunzione, autentiche solo in apparenza.

 

Nel 2013, una delle persone raggirate, dopo aver pagato la somma richiesta in cambio di un impiego presso Risorse per Roma, non ha più ricevuto notizie. Quando si è recata presso gli uffici del Dipartimento Risorse Umane di Roma Capitale ha scoperto l’inganno e sono partite le prime denunce.  La donna si spacciava per dipendente di Roma Capitale o di Risorse per Roma promettendo posti di lavoro anche in occasioni particolari come il Giubileo straordinario.

Infine, ha eseguito truffe anche nell’ambito della locazione e vendita, a prezzi agevolati, di immobili appartenenti ad enti pubblici, quali Enasarco e Ater.

 

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