Sulla mia Pelle: grande commozione per Stefano Cucchi

Grande successo e commozione per l’uscita nelle sale cinematografiche e su Netflix del film “Sulla mia pelle” che racconta la storia di Stefano Cucchi.

“Ho visto le nostre vite dentro quello schermo. Col groppo in gola ho sperato, durante tutta la proiezione, che ad un certo punto la storia narrata deviasse stravolgendo il corso degli eventi per un finale diverso. Un finale magari non proprio del tutto a lieto fine ma comunque diverso.No dai – pensavo – Stefano non può morire così, in questo modo atroce. Di dolore. Magari qualcuno in extremis interviene e si occupa di lui e lo salva. Magari rimangono impuniti coloro che lo hanno pestato e lui rimane in carcere ma vivo, e noi possiamo finalmente rivederlo. Ma Stefano non ce la fa ed in carcere non ci rimane. Il film finisce e Stefano è morto. Non è possibile un finale diverso” – sono le parole del lungo post di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano.

La pellicola, diretta da Alessio Cremonini, racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi, geometra di 31 anni, che muore dopo sei giorni di arresto per detenzione di stupefacenti.

Il corpo, magrissimo, martoriato di lividi ed ematomi è l’immagine che la famiglia ha scelto di rendere pubblica per denunciare l’accaduto.

Le proiezioni nelle sale cinematografiche italiane stanno avendo un grande successo e sono tutte accompagnate da dibattiti, incontri e approfondimenti.

 

 

 

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