Roma: buca mortale coperta all’indomani dell’incidente

Un crepa sull’asfalto, larga 60 centimetri, lunga 90, e profonda 3, a poche ore dall’aver causato la morte di un motociclista era già sparita. Ricoperta in fretta e furia. Gli operai si erano messi all’opera e in poco tempo avevano livellato via Salaria, nel tratto di strada poco prima dello svincolo del Grande raccordo anulare, rendendola semplicemente perfetta.

Un gesto che non è passato inosservato a chi ha indagato sul decesso di un motociclista, avvenuto il 22 dicembre 2016. L’accusa è stata mossa nei confronti di Marco Domizi, dirigente dell’ufficio per la manutenzione stradale, responsabile della manutenzione del terzo lotto, e di un altro dirigente, accusati del riempimento della buca all’indomani dell’incidente. Per loro, ora, si aprirà il processo. La vittima dell’incidente è un uomo di 53 anni, Francesco Caporale.

L’incidente è avvenuto due anni fa, intorno alle 2 e 50. L’uomo stava tornando a casa a bordo della sua Suzuki N1200, ma passando sopra la voragine  ha perso il controllo del mezzo, finendo contro un guardrail e poi a terra. Il centauro è morto sul colpo. A nulla è servito il trasporto in ambulanza all’ospedale Sant’Andrea, dove è arrivato già morto.

 

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