Cna ricorre al Tar contro le nuove regole del M5s: “Botteghe artigianali penalizzate”

La Cna di Roma ha presentato un ricorso al Tar del Lazio contro il regolamento del commercio su aree pubbliche votato in Aula lo scorso 19 aprile perché “penalizza fortemente le botteghe artigianali della zona denominata Unesco”.

Le nuove norme sul decoro e sulla somministrazione non assistita limitano innanzitutto la superficie di attività (che non può essere superiore al 25% dello spazio totale) di tutti i quei laboratori artigianali che si dedicano al cosiddetto “consumo sul posto” con il rischio di causare un forte calo di tali attività. E, altro aspetto criticato, per coloro che intendessero avviare l’apertura di un nuovo esercizio, è previsto uno stop per almeno 3 anni.

Michelangelo Melchionno, presidente della CNA di Roma: “Il classico esempio è quello del laboratorio che produce pasta fresca, in cui è presente uno spazio dove il cliente prende la vaschetta confezionata, preleva da solo posate e bicchiere e consuma il pasto in piedi o sullo sgabello come artigiani abbiamo da sempre a cuore la qualità delle nostre attività, ma questa non può garantita attraverso norme repressive, bensì stimolando la concorrenza e valorizzando le specificità dei territori. Per questo la CNA di Roma ha deciso di impugnare tale Regolamento in sede legale amministrativa e sta chiamando a raccolta i suoi artigiani, coinvolgendoli in una campagna di sensibilizzazione ad hoc.

Apprezziamo comunque la disponibilità espressa a più riprese dall’Assessore alle Attività Produttive, Carlo Cafarotti, e ci auguriamo che attraverso il dialogo intrapreso, si possa giungere in tempi brevi ad un confronto risolutivo sulla questione”.

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