Se la Chiesa non fosse donna e madre sarebbe incapace di fecondità

Impossibile pensare a una Chiesa che non sia “al femminile”. Se così fosse, sarebbe una Chiesa sterile. 

Era piuttosto attesa l’omelia di Papa Francesco alla Casa Santa Marta, in occasione della celebrazione, per la prima volta nella storia cristiana, della memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa.

Se, per assurdo, si pensasse a una Chiesa solamente maschile, verrebbe in mente “un’associazione di beneficienza o una squadra di calcio”. Sarebbe una “Chiesa incapace di fecondità”. Invece la Chiesa è “sposa, è madre, e dà alla luce”.

Soltanto una Chiesa “al femminile” potrà avere “atteggiamenti di fecondità”, secondo il piano di Dio che “ha voluto nascere da donna”, ha aggiunto il Santo Padre. “Senza la donna la Chiesa non va avanti. Questo atteggiamento di donna le viene da Maria, perché Gesù ha voluto così”.

Virtù femminile per eccellenza è la “tenerezza”, come dimostra Maria che “diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia”, con la premura di ogni madre. La Chiesa, quindi, è una madre che “va sulla strada della tenerezza”, che conosce e usa “il linguaggio delle carezze, del silenzio, dello sguardo che sa di compassione”.

“Una persona che vive questa appartenenza alla Chiesa, sapendo che è madre, deve andare sulla stessa strada: una persona mite, tenera, sorridente, piena di amore…”, ha concluso il Santo Padre.

Luca Marcolivio

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