Chiusura di viale Castrense, monta la protesta a San Giovanni

Il braccio di ferro è sulla chiusura del tratto di viale Castrense tra via Nola, cioè alla sbocco della tangenziale est, e piazzale Appio. I promotori, un Comitato di quartiere di zona con il beneplacito di Enrico Stefàno, presidente della III commissione permanente Mobilità del Comune di Roma, spiegano che a pretendere la chiusura di quella strada è la sovrintendenza per salvaguardare dal traffico i duecento metri di Mura Aureliane. Ad opporsi è un crescente fronte popolare che include anche scuole (il consiglio d’istituto della scuola Immacolata di via Monza ha votato all’unanimità un documento di opposizione al progetto), condomini (crescono le delibere assembleari contrarie), comitati di quartiere (con Tuscolano-Villa Fiorelli) e negozianti. Un coro di proteste che s’è fatto sentire nel corso di un incontro svoltosi presso la sede del Pd di via La Spezia, promosso dalla consigliera del VII Municipio Francesca Biondo.

Il problema è che la chiusura di viale Castrense, cioè un tappo messo al termine della tangenziale est con un flusso di 2.300 veicoli all’ora, determinerà un pesante contraccolpo a tutta la zona. I veicoli che debbono raggiungere principalmente San Giovanni e l’Eur saranno costretti ad incanalarsi su via La Spezia, già supertrafficata, o su via Monza, via Aosta e piazza Re di Roma, dove il traffico è perenne.

Per tentare di alleviare la situazione, il presidente Stefàno ha diffuso un progetto di rivoluzione della viabilità che sta facendo scendere sul piede di guerra tutta la zona.

Cosa prevede il progetto? Per ovviare al “problema viale Castrense”, tra l’altro con il taglio di un centinaio di parcheggi, prevede la trasformazione di via La Spezia in strada a senso unico da via Nola a piazzale Appio (ma sempre con due corsie), aggiungendo una pista ciclabile a doppio senso e una corsia per i bus. Anche qui taglio dei parcheggi su un lato della strada. Stessa operazione sulla parallela via Taranto, a senso unico da largo Brindisi a via Monza, con taglio dei trenta parcheggi davanti all’ufficio postale. Infine via Monza, che passerebbe addirittura a cinque corsie, con taglio dei parcheggi. Non è stata reso noto l’eventuale ridisegno dei percorsi dei bus.

La protesta cresce giorno dopo giorno. Nel corso della riunione, i cittadini si sono domandati perché chiudere viale Castrense per salvaguardare duecento metri di Mura quando gli altri quattordici chilometri di Aureliane versano in uno stato pietoso. Tra l’altro quelle Mura subiscono certamente più danni dalla mancata manutenzione, lasciando ad esempio eternamente gli arbusti infestanti.

Altro tema emerso è l’eccessivo regalo ai ciclisti a scapito degli automobilisti, che si vedrebbero tagliare centinaia di parcheggi in una zona già congestionata. Qualcuno malignamente pensa sia un regalo ai venditori di box (le autorimesse sono già esaurite), altri collegano la chiusura di quel tratto di viale Castrense ai progetti di riqualificazione di numerosi edifici abbandonati che sorgono lungo la strada prospiciente le Mura Aureliane (tra questi la ex motorizzazione, a lungo occupata da un centro sociale e per la quale si parla dell’ennesimo centro commerciale, un ex edificio comunale, una ex scuola e l’edificio che ospitava una cooperativa di Buzzi, raso al suolo da un incendio doloso).

Tra le prossime iniziative, prima dell’approvazione del progetto in commissione senza la consultazione dei residenti in zona, un’assemblea nel complesso della cooperativa autoferrotranvieri in via Foligno (dove vivono circa duemila persone) e una raccolta di firme.

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